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Dybala sfida il Novara: “Dobbiamo vincere, poi festeggeremo. Tutto su mio ruolo e rapporto con Vazquez”

Ennesima prova da incorniciare. Sabato scorso, nella gara vinta contro il Latina, Paulo Dybala ha lasciato – ancora una volta – il segno. Un gol, poi una girata da vero top player. Dopo un inizio difficile, condito da un infortunio e...

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Ennesima prova da incorniciare. Sabato scorso, nella gara vinta contro il Latina, Paulo Dybala ha lasciato - ancora una volta - il segno. Un gol, poi una girata da vero top player. Dopo un inizio difficile, condito da un infortunio e tanta panchina, il bomber argentino non si è mai scoraggiato; si è rimboccato le maniche e ha iniziato la sua risalita, diventando una pedina fondamentale della squadra di Beppe Iachini. Eppure il suo ambientamento in Italia è stato tutt'altro che semplice.

Ambientamento difficile - "Arrivare in Italia mi ha aperto nuovi orizzonti, è un calcio completamente diverso da quello a cui ero abituato, poi la retrocessione è stata una dura esperienza e quest'anno di Serie B mi aiuterà sicuramente nella mia carriera. I gol che ho fatto in Argentina sono diversi da quelli che ho fatto in Italia. Quelli con l'Instituto servivano un po' per portarmi qui, mentre quelli che ho segnato in B serviranno per far tornare in Serie A il Palermo. Dei 5 gol che ho fatto metto al primo posto quello col Bari che mi ha sbloccato, mi ha dato tanta fiducia ed è stato importante per la squadra". Queste le parole del numero 9 rosanero, intervenuto in sala stampa.

Verso Novara - E' certamente un momento magico per Paulo Dybala e i suoi compagni. Il prossimo 4 maggio il responso. Il gruppo di Iachini scenderà in campo contro il Novara. Un match che potrebbe voler dire Serie A. Sì, perché il Palermo è davvero ad un passo dalla matematica promozione nella massima serie italiana. "Fino a che la matematica non arriva non vogliamo festeggiare. Dobbiamo vincere a Novara, poi festeggeremo. In pullman abbiamo fatto cori, perché comunque ci manca soltanto un punto in sei partite, sono sicuro che ce la faremo".

L'infortunio -"Quando sono rientrato in campo dall'infortunio mio fratello mi ha chiesto di arrivare a 6 gol, quindi me ne manca solo uno, ma io voglio fare il più possibile. Non mi pongo limiti. Se non avessi subito l'infortunio avrei potuto fare altri gol. Certo, poi tutto è relativo. E' stato comunque un periodo lungo. Se mi fossi sbloccato prima avrei potuto segnare di più. Dopo l'infortunio mi sono attaccato ai compagni e allo staff medico, mi sono concentrato sul recupero ed ho cominciato a lavorare per il mio ritorno in campo".

Maglia azzurra o Nazionale argentina? - "Non ho mai avuto contatti con le Nazionali argentine, Non c'è l'Under 21 e sono fuori età per l'Under 20. Ho fatto solo degli allenamenti. Per la nazionale maggiore è davvero impossibile al momento, ci sono giocatori troppo forti. Ho già detto che è un piacere sentire che la nazionale italiana parla di me. Non è facile scegliere, ci sono tante cose di cui parlare, anche con la mia famiglia. Non ho ancora una risposta".

Uno sguardo al passato, la retrocessione - "L'anno scorso è stato un'annata difficile, la retrocessione ci ha segnati e chi è rimasto ed ha riportato il Palermo in Serie A si è preso una grandissima soddisfazione. Quando sono arrivato avevo fatto un lavoro, ma poi mi hanno detto che era meglio se non facevo troppo per il mio stile di gioco. Devo lavorare molto perché la Serie A è diversa dalla Serie B, i giocatori sono molto forti fisicamente in difesa e non è per niente facile".

Fiducia Iachini - "Io dico sempre che devo fare quello che dice il mister. Mi devo allenare per fare la punta, la seconda punta o anche giocare col trequartista. Voglio fare tutto quello che preferisce il mister".

Hernandez, possibile addio? - "Abel è un giocatore straordinario e se rimarrà ci darà tantissimo, parla anche la mia stessa lingua ed andrà ai Mondiali, potrà darci tantissimo. Se ho mai parlato con Hernandez del suo possibile addio? Sono cose che dicono i giornali, noi parliamo spesso, ma sono cose che deve dire lui. I giornalisti parlano sempre di un suo trasferimento, ma spetta a lui, alla sua società e al suo agente decidere".

Franco Vazquez ok - "Mi trovo bene con lui, siamo sempre vicini, attaccati. Veniamo insieme all'allenamento e sul campo è tutto più semplice con uno come lui, fa diventare le cose più facili. Se saremo la coppia della Serie A non lo so, chissà se faremo le stesse cose che stiamo facendo quest'anno".

L'incontro con Pastore a Parigi - "Io e Vazquez gli abbiamo detto che saremmo passati a trovarlo, siamo passati da lui, abbiamo mangiato insieme, era molto contento del ritorno in Serie A del Palermo e ci ha fatto tanti complimenti a me e a Franco".

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