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Del Piero: “Diventare allenatore può essere stimolante. Su Ibra e Buffon dico…”

Del Piero: “Diventare allenatore può essere stimolante. Su Ibra e Buffon dico…”

Intervistato da 'Sky Sport', l'ex bianconero ha parlato di diversi argomenti

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Alessandro Del Piero, ex capitano e stella della Juventus, ha affrontato diversi temi ai microfoni di Sky Sport.

Inizia parlando della debacle casalinga dei bianconeri contro il Real Madrid"Il centrocampo del Real Madrid è il più forte al mondo, al momento è una squadra camaleontica che sa quando attaccare e quando difendere. Ronaldo è il più forte al mondo, sta giocando benissimo da attaccante puro, ma è un numero 10 perché riesce ad emozionare tutti per come gioca in campo. Dybala e Higuain verranno criticati, ma Navas su Higuain ha fatto una parata senza senso, mentre Dybala ha provato a fare qualcosa, lui e Douglas Costa erano gli unici a poter dare qualcosa in più rispetto all’aggressività della Juventus. Il primo gol ha dato tanto al Real Madrid e tolto molto alla Juventus". 

Poi un commento sulle scelte di Allegri"E’ stato elogiato tante volte per le sue scelte, ma qualcosina di diverso poteva esserci dopo quanto visto in finale di Champions League. Va comunque detto che il Real Madrid si trova benissimo in questa competizione e si è creata uno stimolo ancora più grande: vincere la Champions League tre volte di fila per entrare nella storia. Non è facile buttarsi tutto alle spalle ora, ma credo avverrà perché la Juventus ha le idee chiare. E’ dura da mandare giù, ma riprenderà il suo cammino: è nel suo destino e non può scegliere".

In seguito passa a parlare del proprio futuro: "Non ho deciso ancora cosa fare, allenare diventa sempre più stimolante anche perché della mia generazione molti allenano". Sull'esordio di Ibrahimovic negli Usa: "Miglior debutto non poteva fare, ha segnato un gol straordinario e la sua squadra ha rimontato un 3-0. E’ entrato nel nuovo ambiente con prepotenza, a modo suo". Infine, sul ritiro dell'ex compagno Buffon dichiara: "Quando lascerà non lo so, di sicuro un campione deve lasciare quando non ha più passione per quello che fa, quando non riesce a migliorarsi e quando non lo fanno giocare".

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