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Allegri: “Vi spiego perché mi arrabbio con Higuain. Il Dybala di Palermo? Alla Juventus è cambiato…”

Allegri: “Vi spiego perché mi arrabbio con Higuain. Il Dybala di Palermo? Alla Juventus è cambiato…”

Le parole del tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri: "Per me Dybala farebbe fatica a fare il centravanti in una grande squadra".

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La caccia a Cristiano Ronaldo è aperta.

Paulo Dybala è fra i primi dieci calciatori che si contenderanno il Pallone d'Oro 2017. Una lista - quella diramata questa mattina da L'Equipe, che fino alle 19.30 di oggi pubblicherà i candidati a gruppi di cinque - che vede presenti fra gli altri anche Neymar, Sergio Ramos e Mertens (QUI I DETTAGLI). Intervistato ai microfoni di 'Tuttosport', il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha detto la sua sul talento di Laguna Larga. Ma non solo. Sono diversi i temi trattati dal mister originario di Livorno: dalla lotta scudetto in Serie A, all'addio di Leonardo Bonucci, che in estate ha scelto di trasferirsi alla corte di Vincenzo Montella al Milan.

"Dybala il più forte che ho allenato? Fare paragoni è sempre difficile perché poi tutti i giocatori sono diversi tra loro. Però io ho avuto la fortuna di allenare anche Pirlo, che seppur in un altro ruolo era talentuosissimo. Ronaldinho era una cosa fuori dal normale: una volta giocammo contro il Barcellona e il Camp Nou lo applaudì per dieci minuti. Poi ho avuto Robinho, Cassano. Ibrahimovic era talentuoso a modo suo, era diverso dagli altri... Paulo deve ancora crescere molto, ha 23 anni. Rispetto a quando è arrivato è migliorato, vede di più il gioco, gioca meno da punta e più nel ruolo che gli si addice maggiormente. Per me Dybala farebbe fatica a fare il centravanti in una grande squadra per un fatto abbastanza semplice: avrebbe meno spazio davanti - ha dichiarato Allegri -, dovrebbe sopportare più contatti fisici e sarebbe meno in movimento. Quando al Palermo faceva il centravanti aveva 40 metri davanti. Alla Juventus per trovare quei metri doveva abbassarsi per giocare tra le linee e lo sta facendo. Paulo non è un rapido, è un aerobico. Dove è cambiato? Nella fisicità. Ma deve imparare a gestire le partite, certe volte deve avere un minor dispendio di energie in certi tipi di gare. Nel derby ha iniziato a dribblare, a costruire, a prender botte... Tutte energie che ti vengono a mancare nelle partite dopo. E deve migliorare a usare il destro. Ce l'ha! Ce l'ha ed è migliorato molto, anche perché lui è un grande lavoratore e ha gli obiettivi ben chiari in testa. Ci sono state delle partite come con la Fiorentina e il Torino dove sarebbe dovuto andare sul destro e invece non l'ha fatto. Proprio come Bernardeschi: stesso problema. Devono imparare, altrimenti hanno solo una giocata. Sono ragazzi di talento".

SU BERNARDESCHI -"A Bergamo ha giocato bene, però deve crescere: sul Papu Gomez in un caso non deve far fallo e in un altro avrebbe dovuto accorciare prima e con più rabbia per non farlo crossare. Sono quelli i dettagli che fanno vincere e perdere le partite. Alla Juventus ogni palla è importante, in una squadra di media classifica se fai bene due cose ti guardano quelle e non le otto che fai male perché arrivare decimi o ottavi non cambia nulla. Alla Juventus invece conta. E' un problema che hanno tutti i giocatori: chi non riesce a fare quel salto lì poi non è da grande squadra. Come Dybala in futuro? Non lo so, difficile dirlo. Bernardeschi è un talentuoso e ha grande qualità. Però deve migliorare tantissimo per giocare in una big in pianta stabile e avere uno spessore diverso dagli altri. In una grande, siccome devi vincere, l'aspetto caratteriale diventa fondamentale. Vincere o perdere non è la stessa cosa come in un club medio e quindi devi metter dentro in certe situazioni di partita non solo la bellezza del colpo, che è fine a se stessa, perché i tiri devono essere concreti. E così la fase difensiva. In un top club tutti i giorni ti devi mettere in discussione per vincere, non ti devi mai accontentare... A volte sento dire quello è bravo: ma per vincere non basta".

LOTTA SCUDETTO -"Secondo De Laurentiis siamo preoccupati? No, noi siamo rispettosi del Napoli, dell'Inter, della Roma e anche del Milan. Alla fine queste cinque squadre, a meno che non si inserisca la Lazio, si giocheranno i quattro posti. Il Napoli è cresciuto, sono tre anni che gioca con la stessa squadra. La Juventus ha cambiato molto: noi abbiamo continuato a vincere e loro a crescere sul piano del gioco e quest'anno in questo momento che hanno 2 punti in più di noi e dell'Inter è normale che si sentano i favoriti insieme a noi per lo scudetto. Ma è presto. Perché alla fine le stagioni si decidono a marzo, come sempre. Bisogna avere un po' di pazienza. E' più facile essere belli che vincenti. Se vuoi vincere non puoi pensare di essere sempre bello. Ci sono 6-7 partite all'anno che devi vincere in maniera sporca. A quanto si vince lo scudetto quest'anno? Ne servono 86. Il Napoli e la Roma dovranno rifare i loro record".

HIGUAIN - "Gonzalo deve essere determinante, che poi segni 30 gol o 25, l'importante è che siano gol che determinino. Adesso sta meglio fisicamente, ha lavorato nella sosta, ma non è ancora al cento per cento. Higuain è un giocatore straordinario. Mi arrabbio molto con lui perché pretendo di più, perché può fare molto di più. Finora ha fatto il 50 per cento di quello che potrebbe fare".

ADDIO BONUCCI -"Leo è stato un giocatore importante. La storia della Juventus parla chiaro: sono andati via tantissimi giocatori negli anni. Dopo Berlino, con gli addii di Tevez, Pirlo, Vidal sembrava che la Juventus fosse finita, invece siamo ripartiti. La stessa cosa l'anno dopo con le partenze di Pogba e Morata. La società ha svolto un lavoro importante. Rugani? E' cresciuto molto, deve compiere l'ultimo step", ha concluso Allegri.

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