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ZAMPARINI, INTERVISTA SU CERCHI GRANO UFO

di Francesca Fanelli per il "Corriere dello Sport" «Che ne sai tu di un campo di gra­no... ». Stavolta però non c’entra la musica di Battisti, o le immagini di Van Gogh e.

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di Francesca Fanelli per il "Corriere dello Sport" «Che ne sai tu di un campo di gra­no... ». Stavolta però non c’entra la musica di Battisti, o le immagini di Van Gogh e delle sue balle con i corvi. Il gio­co tra parole e strofe di una canzone e i dipinti del maestro olandese viene in mente in maniera fin troppo facile. Per­ché qui il mistero è uno e parla d’altro. I cerchi nel grano, su tutti. L’ultimo episodio è italiano, a Merlana di Bagnaria Arsa, in Friuli. Proprietario dei terreni - in cui l’altro giorno sono comparsi questi cerchi di grandi dimensioni - è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Che l’ha presa con filosofia, contento di essere stato scelto per l’Evento. CERCHI NEL GRANO - L’imprenditore si è ritrovato alle prese con questo fenomeno verificatosi in un campo di dieci ettari situato vicino all’attività commerciale di sua proprietà. I dipendenti dell’azienda lo hanno chiamato per dirgli che - sì - dentro il suo campo c’erano i cerchi - proprio quelle misteriose forme che animano discussioni più o meno scientifiche, popolano sogni e analisi di tutti i tipi tra giovani e vecchi - e lui è corso a vedere. Gente del posto, curiosi, studiosi subito a raccolta. Perché il grano effettivamente risulta piegato da qualcuno o qualcosa e non spezzato. Quasi plasmato e non schiacciato. Come si legge e racconta anche Internet non è la prima volta che succede. Anzi già a inizio giugno era accaduto qualcosa di molto simile, alla periferia di Lignano, nella zona di strada Alzaia. Tornano in mente gli anni Settanta, le teorie sugli Ufo (ammesso che siano loro a occuparsi di tanto disturbo... ), le ingegneristiche invenzioni di ragazzi in cerca di avventure e notorietà, i film sull’argomento. Tutto, si può supporre davvero qualsiasi cosa. La foto qui a fianco comunque mozza il fiato se uno immagina di essere davvero là in alto a vedere quei cerchi disegnati nel grano... L'INTERVISTA Presidente Zamparini, co­me la mettiamo con quei cerchi nel suo campo di gra­no... Risponde al telefonino al secondo tentativo e, forse, se lo aspetta. Anche se stavolta non si parla di calcio e lui non è vulcanico come al so­lito, anzi «Sì, i cerchi sono là. Sono più o meno grandi. Proprio come quelli di cui si ha co­noscenza nel mondo. Mi han­no avvisato, sono corso a ve­dere. Cosa dovevo fare, a di­re la verità ero curioso an­che io... ». Si è fatto portare con l’eli­cottero per osservare di per­sona l’evento? «No, io non ci sono andato. Ho mandato qualcuno ed ef­fettivamente ci sono i cerchi e dall’alto si vedono bene, si distinguono in maniera net­ta...». Ma lei cosa ne pensa? «Sono un segnale, segnali di entità che vivono in un’al­tra dimensione. Sopra di noi e di cui noi non abbiamo co­noscenza o sentore. Segni dall’alto, di altri mondi, di cose sopra di noi». Diciamo che conosce la materia? «Ho visto un documentario qualche tempo fa in televi­sione. Avevano fatto un esperimento proprio per di­mostrare che eventi di que­sto genere non si possono realizzare. Avevano messo a disposizione mezzi e uomini e non erano state sufficienti venti ore di lavoro per rea­lizzare quei cerchi nel grano. Possiamo parlarne, ipotizza­re qualsiasi cosa, ma dietro non c’è una mano umana... Non è il frutto di un lavoro umano, dietro c’è di più, molto di più». Ma l’idea dei cerchi in un suo terre­no che effetto le fa? «Una cosa bella, cosa de­vo dirle, sono stato... scelto. Le ripeto è un segnale... ». La scienza dà una sua ver­sione dei fatti. «La scienza? Finora da quel che so, da quel che leg­go, la scienza è riuscita a spiegare soltanto uno dei mille eventi che ci accadono intorno. Parlo di percentuali ovviamente. Prendiamo una qualsiasi cosa avvenuta, ab­biamo magari una spiegazio­ne certa, ma non tutto si può direzionare con la scienza. E i cerchi sono una di queste cose, credo proprio... ». Ora cosa fa, li tiene lì? «Abbiamo fatto il grano dappertutto tranne in quella zona. Li abbiamo lasciati in­tatti. C’è molta curiosità at­torno. Ieri è venuta tanta gente, a guardare quei cer­chi. A osservare, a fare foto. Davano un’idea di energia a chi li osservava». Presidente, lo confessi, in fon­do è orgoglioso di questa crea­tura apparsa nel suo terre­no... «È una cosa bella, mi piace. Peccato che pri­ma o poi la pioggia li porte­rà via i miei cerchi, con l’ac­qua il grano si abbasserà e quei disegni saranno cancel­lati. Ma resterà il ricordo in chi li ha visti... ».