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Linsindacabile legge del campo Il mercato del Palermo ai RAGGI X

Di Leandro Ficarra Il grande circo del calciomercato estivo si è concluso ufficialmente alle 19 di martedì sera e, come consuetudine, impazzano in queste ore sugli organi di.

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Di Leandro Ficarra Il grande circo del calciomercato estivo si è concluso ufficialmente alle 19 di martedì sera e, come consuetudine, impazzano in queste ore sugli organi di informazione specializzati pagelle e pagelloni per valutare la bontà delloperato e lacume strategico dei venti club partecipanti al campionato di Serie A 2010-2011. IL CALCIOMERCATO Il grande fermento degli addetti ai lavori nei saloni dellAta Executive di Milano ha alimentato sogni e speranze di milioni di tifosi, creato illusioni, fomentato aspettative, innescato dibattiti di cui solo il rettangolo verde, incontestabile giudice sovrano, potrà stabilire la reale valenza. Assodata la competenza e lintuito dei numerosi critici dotti della materia e la sana passione di gran parte dei tifosi, la storia del calcio insegna che spesso e volentieri la legge del campo si è divertita a sconfessare autorevoli e categoriche sentenze formulate a priori su soggettive e rispettabilissime convinzioni. Limprevedibilità del calcio, le spesso arcane alchimie che determinano il raggiungimento di un risultato contrapponendosi alla fredda logica del più spendi più vinci, sono indiscutibilmente elementi che ne accrescono il fascino rendendolo lo sport più amato e seguito nel mondo. Detto questo, il confronto di opinioni e di stili tra stampa, addetti ai lavori e opinione pubblica, con linsieme di passioni ed emozioni che esprime e sortisce, è ad oggi la linfa vitale di questo calcio, stritolato dal business e tenuto in vita nella sua essenza di sport da chi riempie gli stadi in cambio di una gioia a cui non sarà mai possibile dare un prezzo: i tifosi, quindi, quelli sani e quelli veri, come principale punto di riferimento da tutelare e coccolare come vero cuore pulsante di un club. DELUSIONE EMOTIVA Dalla parziale delusione di gran parte del tifo rosanero al termine della giornata di martedì, è giusto partire per analizzare in maniera più obiettiva possibile il mercato del Palermo. Una delusione impulsiva ed in fondo comprensibile, poiché limpatto emotivo del cosiddetto “colpo” di mercato in prossimità del gong fa sempre breccia nel cuore del tifoso. Lultimo tassello invocato da Delio Rossi per completare il mosaico di centrocampo non è arrivato, Perez ha sedotto e abbandonato il Palermo voltando le spalle a Sabatini proprio quando pareva ormai vestirsi di rosanero e nessun altro volto nuovo ha fatto le sue veci. Londa emotiva dellultimo giorno di calciomercato è talmente forte dal punto di vista mediatico da sbiadire nellimmaginario collettivo i mesi precedenti, da qui lamarezza comprensibile del tifoso che mostra istintivo dissenso di fronte a quel nulla di fatto. Dissenso dunque emotivo, delusione di pancia. MERCATO PONDERATO Una valutazione equa e complessiva delloperato del direttore sportivo Walter Sabatini non può però prescindere da unanalisi razionale dellorganico messo a disposizione di Delio Rossi e delle operazioni portate a termine dal diesse rosanero ben prima del fatidico 31 agosto, forse meno mediatiche, ma tecnicamente di oggettiva importanza. Premesso che non era certo esercizio semplice migliorare una squadra che ha coniugato spettacolo e risultati collezionando 65 punti e sfiorando la storica qualificazione in Champions League, urgeva individuare in fretta i principali aspetti perfettibili per rinnovare le audaci ambizioni europee. LA DIFESA Due valide alternative agli esterni bassi sulle corsie, di qualità ma non troppo competitivi, giovani ma alloccorrenza pronti, poiché Cassani e Balzaretti sono eccezionali ma non bionici. Arrivano Matteo Darmian (classe ’89), scuola Milan e ben rodato da un anno di serie B a Padova, e largentino Santiago Garcia (classe ’88), seguito da Roma e Porto, possente terzino del Rosario Central. Solo il campo potrà realmente dirci quanto valgono i giovanotti, ma le referenze sono buone e concettualmente gli acquisti appaiono conformi alle esigenze specifiche. Capitolo centrali difensivi: parte Kjaer per reciproche ragioni economiche e motivazionali, si punta sulla sicurezza del confermato Bovo, sulla voglia di riscatto e la prestanza di Goian (ai box per infortunio), si scommette sul giovane nazionale polacco Glik (classe ’88), si decide di investire sulla stellina sudamericana del Boca Junior Munoz (classe ’90), già nel mirino di Fiorentina e Real Madrid. La qualità complessiva dei singoli sembra buona, esiste lincognita legata allinesperienza ed alla capacità di adattamento ai meccanismi della linea dei due nuovi innesti, un rischio che sarà il campo a dire quanto opportuno e calcolato. Lo stesso rischio che gravava un paio di anni or sono su Simon Kjaer, poi ampiamente ripagato. Forse serviva un centrale di maggiore esperienza, ma il mercato nel ruolo era avido di opzioni, sospendiamo il giudizio sul reparto in attesa di riscontri tangibili. IL CENTROCAMPO La titolarità del rombo di centrocampo della scorsa stagione riteniamo fosse ampiamente legittimata dalla qualità del gioco espresso e dal rendimento offerto dagli interpreti: Liverani e Pastore ai vertici, Migliaccio e Nocerino ai lati. La presenza di tre competizioni da disputare, la partenza di due elementi di spessore come Bresciano e Simplicio, la necessita di far rifiatare Liverani, erano tutti fattori che imponevano almeno tre integrazioni importanti nel reparto. Mirabili le intuizioni Kasami (classe ’92) e Rigoni (classe ’90), baby dalle grandi potenzialità e dal promettente futuro ma certamente non in grado di fornire al momento garanzie di livello nellimmediato. In particolare il giovane svizzero, per fisico, talento e personalità ha impressionato ma è giusto che abbia il tempo di crescere nellorbita di un reparto collaudato. Ecco allora Ilicic (classe ’88) e Bacinovic (classe ’89), talenti già svezzati dal Maribor che proprio contro i futuri compagni rosanero nel play-off di Europa League hanno dimostrato di meritare una chance nel calcio italiano. Bacinovic abbina senso geometrico a sagacia tattica e quantità, può essere un alter ego, diverso ma credibile, di Fabio Liverani, Ilicic pare per statura tecnica e duttilità un jolly con propensioni offensive che può anche fornire a Rossi lopportunità di variare modulo. Deterrente non da poco: entrambi non potranno disputare in maglia rosanero lEuropa League, avendo già giocato con la maglia del Maribor, in ossequio al regolamento Uefa. Il reale spessore, numerico e qualitativo, del centrocampo dipenderà molto dalla loro rapidità di inserimento e dallimpatto con i ritmi ed i tempi del calcio italiano. Per onestà intellettuale, la sensazione è che manchi un centrocampista di un certo peso, tattico e carismatico, che funga da prima alternativa, lauspicio è che lesplosione degli sloveni, o di uno tra Kasami e Rigoni, possa colmare quella che è forse la lacuna più evidente di questo calciomercato rosanero. La caccia a Perez fino allultimo giorno di mercato conferma che la dirigenza rosanero ne è consapevole e si riserva leventualità di porre rimedio nella prossima sessione di Gennaio. LATTACCO La composizione del reparto offensivo ritengo non lasci spazio a perplessità: scontata la partenza di Cavani (vale lo stesso discorso fatto per Kjaer), lattacco è stato arricchito dallesperienza e la qualità di Massimo Maccarone (classe ’79), capace di fare sia la prima punta che lattaccante esterno, e dalla vena ritrovata di Mauricio Pinilla (classe ’84) terminale di riferimento che coniuga potenza e abilità nel gioco aereo ad una buona tecnica di base. Gli innesti di Pinilla e Maccarone per prestanza atletica e caratteristiche tattiche si integrano perfettamente con la tecnica espressa in velocità di Abel Hernandez ed il genio calcistico assoluto di Fabrizio Miccoli, prossimo al rientro. LE STELLE DEL PALERMO Un capitolo a parte merita Javier Pastore, perché toccherà a lui dallalto della sua classe purissima costituire il valore aggiunto di questa squadra. Dalla sua maturità tattica, e dalla capacità di mettere il suo talento al servizio della squadra dipenderà gran parte del cammino del Palermo di Delio Rossi. I primi segnali sono confortanti, i ricami calcistici del “Flaco” non appaiono più come sublimi acuti balistici fini a se stessi, ma sono sempre più funzionali allo spartito tattico della squadra. La strada intrapresa dal talento argentino sembra quella giusta per divenire “ingrediente”, e non più ciliegina, della torta sapientemente preparata da mister Rossi. LA NUOVA SCOMMESSA Ciliegina di questo calciomercato estivo, è stato il diciottenne centrocampista brasiliano Joao Pedro, ultima scoperta di Walter Sabatini e del suo staff, mezzala sinistra dalla tecnica sopraffina già nel giro delle nazionali verdeoro. La lungimiranza del direttore sportivo rosanero in materia di futuri campioni, certificata dallesplosione di Pastore ed Hernandez, lascia ben sperare ed accresce la curiosità per vedere allopera quanto prima il gioiellino carioca ex Atletico Mineiro. IL GIUDIZIO COMPLESSIVO Concluso questo viaggio nell organico del Palermo 2010/2011, non ci arroghiamo la pretesa di emettere precipitose e categoriche sentenze, ma di esprimere una serena valutazione: un mercato nel complesso buono ed aderente agli obiettivi prefissati, con qualche crepa colmabile a Gennaio ed alcune incognite che sarà il verdetto del campo a risolvere. Lintelaiatura di livello che ha costituito la squadra dello scorso anno è stata integrata in maniera oculata e tatticamente logica rispetto alle esigenze palesate. La tempestività e la risolutezza con le quali queste integrazioni di livello (Maccarone, Pinilla, Darmian, Garcia, Glik e Munoz), sono state portate a termine bruciando la concorrenza sin dai primi giorni di mercato, vanno a pieno merito del direttore sportivo Walter Sabatini, poiché il Palermo ha costruito allora il suo mercato a prescindere dal nulla di fatto del 31 Agosto. LE INCOGNITE Esistono alcune incognite che vertono sulla giovane età e sul noviziato in Europa di alcune scommesse (Glik, Garcia, Munoz, Joao Pedro), ma questa è una logica insita in una filosofia societaria rischiosa, ma fin qui vincente che è stata sempre abbastanza chiara. LA CERTEZZA ROSSI La presenza in panchina di un maestro di calcio come Delio Rossi, eccellente nel forgiare e disciplinare il talento dei giovani può contenere i rischi di questa politica ed esaltarne i benefici. LA SQUADRA Non tutti gli obiettivi sono stati perseguiti, in particolare il centrocampo desta perplessità sulla reale conformità numerica ed idoneità al modulo dei singoli nellottica delle tre competizioni. Lattacco rappresenta una garanzia assoluta per complementarità dei singoli e cifra tecnica complessiva. LUNICO GIUDICE: IL CAMPO Lauspicio è di avervi fornito un quadro esaustivo e completo di questo mercato rosanero, per dare la possibilità ad ognuno di voi di fare le vostre valutazioni a mente fredda, senza promuovere o bocciare nessuno prima del tempo, ma dando la nostra serena e opinabile chiave di lettura in attesa che la legge del campo si diverta a smentire gli ”oracoli” di Agosto.