"Razzismo? Chi dice certe cose è uno stupido e basta".
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Sampdoria, Defrel sul razzismo: “Chi dice certe cose è solo uno stupido, bisogna fermare le partite”
La soluzione di fermare le partite a causa dei cori razzisti trova d’accordo di Gregoire Defrel: "Soluzione ragionevole, ma senza esagerare"
A parlare è Gregoire Defrel, intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport. L'attaccante della Sampdoria, in prestito dalla Roma, è tornato a parlare del problema razzismo dopo l'ennesimo episodio di questa stagione, che stavolta ha visto alcuni tifosi del Cagliari aizzare cori e ululati contro il centrocampista della Juventus, Blaise Matuidi, e soprattutto contro il giovanissimo attaccante bianconero, Moise Kean, nel corso della sfida contro gli uomini di Rolando Maran, andata in scena martedì sera alla Sardegna Arena e valida per la trentesima giornata del campionato di Serie A.
"La campagna antirazzismo che l’Inter dopo la vicenda Koulibaly, per esempio, è una cosa giusta e intelligente: è importante che la gente in vista prenda la parola e lanci messaggi di un certo tipo. Serve per educare i tifosi e la società in generale. Fermare le partite? È una delle soluzioni che è ragionevole prendere in considerazione, ma non bisogna neppure esagerare, altrimenti pochi cretini potrebbero approfittarne".
Sul caso Kean e sulle parole di Leonardo Bonucci: "Non voglio commentare cose che non mi riguardano le sue parole hanno sorpreso me come tanti altri colleghi, ma poi ha messo a posto tutto e ha chiarito. Qualche insulto ogni ogni tanto l'ho ricevuto anche io, tipo ‘marocchino di m****’ . Ma non ci ho fatto caso: questi neppure sapevano che il mio papà è della Martinica: chi dice certe cose è solo uno stupido".
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