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Roma-Real Sociedad, Mourinho: “Ci siamo aiutati tutti. L’abbiamo preparata così”

Roma
Le parole di José Mourinho nel post Roma-Real Sociedad

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José Mourinho, tecnico della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport al seguito del successo interno contro la Real Sociedad di Imanol Alguacil. Di seguito, le parole dell'allenatore giallorosso. (Clicca qui per leggere il commento del match di Europa League)

 "Il nostro merito è stata l’organizzione, lo sforzo, l’empatia dentro al campo. Ci siamo aiutati tutti. Giocare contro una formazione a rombo è molto difficile. L'avevamo provato contro l’Empoli e anche il RB Salisburgo, non era una novità ma è difficile. Serviva una mentalità forte perché quando non hai tanto la palla serve una grande mentalità. Abbiamo controllato la partita pur non avendo la palla. Il secondo gol può essere importante ed è arrivato in un momento in cui poi bastava gestire la partita".

All’Olimpico si è visto un grande rendimento nel 2023. "Il merito è loro, della squadra. Si può dire che il portiere para tanto, che i centrali fanno un grande lavoro... Noi lavoriamo per nascondere i nostri limiti. Questo 2-0 è buono solo se lì non prendiamo 3 gol. Non dirò mai che è un ottimo risultato dopo la prima partita".

Come l'aveva preparata? "L’ho vista ieri (ride, ndr). L'abbiamo preparata con i due quinti molto offensivi. El Shaarawy è un giocatore che fa gol, ha gamba. Non mi piace tanto dire queste cose, ma l’abbiamo preparata così. Non mi piace giocare contro il rombo dal punto di vista difensivo, ma mi piace dal punto di vista offensivo. Nel secondo tempo ci è un po’ mancata la palla, ieri l'abbiamo preparata per avere di più la palla e gestire. Però sono contento, non posso chiedere di più. Il risultato è buono, ma questa è una settimana pericolosa perché accumuliamo stanchezza. Andiamo a San Sebastian per fare una grande partita e poi dopo due giorni c’è la Lazio".

Avevate preparato la strategia di lasciarli giocare e ripartire? Per questo ha scelto El Shaarawy? "Sì. È una scelta strategica e tattica. Non è stato facile però scegliere così perché avevamo un solo attaccante in panchina. Non avevamo Solbakken perché non è in lista. Nel secondo tempo mi sono ricordato della partita di ieri in cui il Bayern aveva Gnabry, Mané e Sané. A me ne bastava uno solo dei tre (ride, ndr). Stephan a volte resta in panchina perché poi ho bisogno di soluzioni in avanti. Quando gioca da quinto e si sacrifica, poi non posso chiedergli di giocare avanti e tornare. È dura, è dura. Adesso il Sassuolo, Dionisi è a casa tranquillo a bere acqua frizzante e vedere la partita con i ragazzi (ride, ndr)".

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