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Le verità di De Rossi: “Roma brava contro la Juventus ma loro sono più forti. Flop Italia? Io la penso così…”

Le verità di De Rossi: “Roma brava contro la Juventus ma loro sono più forti. Flop Italia? Io la penso così…”

Intervista a 360 gradi al centrocampista della Roma che analizza vari temi delicati con la consueta schiettezza

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Lunga ed articolata intervista al centrocampista della Roma, Daniele De Rossi, che si è soffermato in maniera dettagliata e minuziosa su vari temi caldi inerenti il panorama calcistico nazionale.

Dal big match perso di misura dai giallorossi contro la Juventus alla corsa scudetto, dal nuovo tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco al compagno Edin Dzeko, per poi affrontare il capitolo più doloroso, ovvero l'eliminazione dell'Italia dalla fase finale dei prossimi Mondiali che si disputeranno in Russia.

JUVENTUS-ROMA - “La Juve ha giocatori fortissimi. Se vince sempre da cinque-sei anni, significa che è più forte degli altri. Basta guardare i giocatori che Allegri aveva in panchina sabato. Noi abbiamo fatto comunque la nostra partita. Il pareggio ci poteva stare, non sarebbe stato un risultato bugiardo e ci avrebbe sicuramente portati a valutare diversamente il nostro avvio di stagione. Abbiamo avuto diverse occasioni, ma non siamo stati bravi a sfruttarle. Non c’è stata sudditanza psicologica da parte nostra. Avevamo preparato bene la gara e siamo andati a prendere la Juve con grande spirito”.

CORSA SCUDETTO - "Sono due anni che dico che il Napoli è accreditato per vincere, per come gioca mi piace molto. La Juve è sempre lì, sempre davanti a tutti, dobbiamo per forza ripartire dalla Juventus favorita. Un passo indietro metto il Napoli e noi, il campionato poi è lungo e ci sono tante partite con tanti scontri diretti. La Juventus ha dei giocatori fortissimi, se vincono da 6 anni di seguito significa che sono più forti degli altri. Basti pensare ai nomi che avevano in panchina, non che i nostri siano scarsi, ma ti fanno capire che hanno una rosa di proporzioni giganti, importantissima".

DI FRANCESCO E DZEKO - "Sta dando un’impronta facilmente riconoscibile: aggredire qualsiasi squadra, che sia la Juve o il Sassuolo, non ti rende prevedibile, è difficile uscire da un certo tipo di pressioni, lui ci fa lavorare su certe pressioni durante la settimana, da questo punto di vista stiamo ottenendo tanto e anche dal punto di vista della solidità difensiva. Dzeko è un campione assoluto, anche quando non segna aiuta la squadra in maniera incredibile. Poi può sbagliare il goal come tutti gli altri attaccanti del mondo. Il fatto che la squadra stia segnando e producendo di meno non lo aiuta. L’anno scorso faceva goal da 30 metri come la toccava, ma sono quelle stagioni che non è detto si ripetano con frequenza. Sta facendo un’ottima annata e ha comunque deciso partite importanti".

FLOP ITALIA - "Sono state dette tante cose attorno all’ultima partita, anche sul fatto che mi sono rifiutato di entrare, non è mai successo. E' uno scambio che succede centinaia di volte. C’è stato un momento di grosso nervosismo, la situazione era delicata e la qualificazione importante. Eravamo convinti di raggiungerla, ma c’è stato qualcosa che dagli spogliatoi non dovrebbe uscire. Avrei potuto fare meglio nella gara che ho giocato e questo vale per tutti quanti".

FUTURO NAZIONALE - "Damiamo Tommasi ha dato un’immagine diversa a tutti, sia calciatori che dirigenti. Con lui si va sul sicuro. Ma non mi è piaciuto il gettare tutto addosso a Tavecchio, nonostante non mi sia piaciuto il suo inserimento con alcune uscite fuori luogo. Non poteva fare miracoli, ne ha fatti nella prima gestione con Conte. Lì bisogna dare meriti a tutti. Se fossimo passati la gente avrebbe continuato a tacere, bisogna essere coerenti. Poi che abbia fallito è poco ma sicuro".