"Fare una capatina a Palermo per assistere ad un match della compagine rosanero guidata da Silvio Baldini? Sicuramente mi farebbe piacere salutare Sagramola ed il mio grande amico intimo Renzo Castagnini, oltre che il mister. Intanto posso fare il tifo per i rosanero da lontano e, se dovesse capitare, potrei guardare guardare una partita dei rosanero dei play-off promozione. Quali ambizioni può coltivare il Palermo in questa stagione? La squadra rosanero ha conteso per qualche settimana il primato al Bari, ma dopo la recente flessione, credo realisticamente, che debba concentrarsi sulla conquista di un posto al sole nei play-off di Serie C. Poi non si può mai sapere, perché vincendo un paio di partite importanti contro le dirette concorrenti, potrebbero sempre cambiare le carte in tavola. Diamo modo a Baldini di conoscere la squadra e di iniziare al meglio il suo lavoro, prima di esprimere qualsiasi valutazione, penso sia ancora troppo presto per fare dei pronostici sull'epilogo di questo campionato. Lavorando sul campo Silvio avrà modo di conoscere approfonditamente le caratteristiche dei suoi giocatori e formulare le dovute richieste al club in sede di calciomercato. Vedremo se proprietà e dirigenza saranno in grado di accontentarlo. Il ruolo del direttore sportivo nel calcio moderno? Sicuramente il sistema è molto cambiato, mancano i profili specialisti del ruolo, è cresciuto in maniera esponenziale il peso specifico dei procuratori, che spesso snobbano il direttore sportivo perché vogliono parlare direttamente coi presidenti. Io credo ancora nella centralità della figura del direttore sportivo. I ds che stimo maggiormente? Tra i giovani posso certamente citare Marcello Carli che è passato anche da Empoli nel corso della sua carriera. Tra i top manager stimo molto Walter Sabatini e Giovanni Sartori. In questo mestiere si affrontano tutti i problemi possibili di una società, parlando specialmente dal punto di vista economico, per cui bisogna essere capaci nel saper gestire le risorse".