"Quando Baldini lasciò Empoli per sposare la causa del Palermo? Fu un frangente particolarmente convulso, avevamo vinto il campionato di B e conquistato una salvezza in Serie A brillante. Baldini mi chiese espressamente dei calciatori sul mercato che non erano in quel momento storico alla nostra portata. Stavamo pianificando già la stagione successiva, ma qualcuno nel Palermo non si comportò a mio avviso in maniera corretta, non è opportuno fare nomi, ed offrì a Silvio un contratto pluriennale a cifre esorbitanti. Zamparini a quell'epoca aveva una forza economica ed una capacità di investimento notevole e Baldini accettò la proposta e noi ci lasciammo molto male. Successivamente, visto anche l'epilogo della sua prima avventura in rosanero, Silvio si è pentito di quella scelta ed i rapporti si sono ben presto ricomposti. Quando c'è stima, lealtà ed amicizia, tutto si supera. Tanto che poi lo richiamai ad Empoli. Gli attuali manager rosanero sono profili capaci e di spessore, conoscono il calcio e sapranno come gestire il Silvio uomo. Ripeto, con me ha sempre lavorato bene e sono convinto che si ripeterà ad alti livelli anche a Palermo. Lui ha bisogno di avere accanto gente che gli voglia bene e che gli dia fiducia, sposando totalmente le sue metodologie di lavoro. Sul piano tecnico penso che Baldini non abbia niente da imparare da nessuno.
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Vitale: “Palermo ridà vita a Baldini, vi spiego il suo calcio. L’addio di Empoli…”
Un aneddoto significativo legato al connubio con mister Baldini ai tempi dell'Empoli? Ce ne sarebbero tanti. Insieme abbiamo passato momenti incredibili. Siamo andati a giocare a Cosenza in una partita in notturna del campionato di Serie B e temevamo tantissimo questo impegno. Ne parlavamo con una certa preoccupazione alla vigilia, con noi c'era anche l'attaccante Cappellini. Avevamo consapevolezza del valore dell'avversario e sana paura per l'esito di questo match, ma dopo mezz'ora vincevamo tre a zero e giocando un calcio stellare ed i tifosi calabresi ci applaudirono. Fu in quell'occasione che capimmo realmente quanto eravamo competitivi, da quel momento maturammo la convinzione che avremmo potuto vincere il campionato".
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