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Parma, Buffon: “Sbagliai col Psg, Napoli top. Allegri ok per Neymar, la Juventus…”

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L'intervista al portiere del Parma, ex Juventus e Psg, Gigi Buffon

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Gigi Buffon, campione del Mondo con l'Italia di Marcello Lippi ai Mondiali di Germania 2006 ed ex capitano pluridecorato della Juventus, sogna il salto di categoria con il suo Parma. L'estremo difensore, ex Psg, è tornato in Emilia per sublimare una carriera straordinaria e ricca di gratificazioni su scala mondiale, iniziata proprio difendendo i pali del club ducale. Ospite della puntata di "Bobo Tv", talk di approfondimento calcistico trasmesso su Twitch, Buffon si è soffermato su diversi temi interessanti.

PSG -  "Psg? L'esperienza a Parigi è stata la più bella della mia vita Devo dire che l'essere venuto via è stato probabilmente l'errore più grande della mia carriera", ha spiegato subito l'estremo difensore italiano. "Ho dimostrato di essere un folle, ho detto non rimango. L'ho presa sul personale, ho rinunciato a 10 milioni. Loro mi dicono: 'Gigi siamo felicissimi, ma non partirai titolare in Champions. Giocherà Areola'. Mi son fermato e mi son detto, non è giusto. Nello sport deve giocare chi merita. Son venuto qui per fare cosa? Tornerei a casa e non avrei rispetto di me stesso. Lo potrei fare alla Juventus.  Alla fine feci così ma perché era la Juve, casa. Spinelli, l'allenatore dei portieri, mi diceva resta che le cose cambiano. Ma io parlavo di una questione di rispetto, tu non puoi venire da Buffon e dire a priori tu il prossimo anno non giochi. Mi dici, come quest'anno, se stai bene giochi. Tu non mi puoi dire a marzo il prossimo anno non giochi. Che cazzo di gioco è? Lo sport non è questo".

 

ALLEGRI E JUVENTUS -  "Non è uno che pratica o allena il catenaccio, ma dà ampia libertà di interpretazione ai giocatori. Sono loro che capiscono come muoversi. Lui da quel punto di vista si affida tanto al giocatore. È un modo di vedere il calcio, non so giusto o sbagliato. Un Neymar di turno vorrebbe avere un allenatore così. Ora ci sono difficoltà, ma la Juve sta reagendo da Juve. Vedo compattezza e unione, al di là che possa piacere o no come gioco. La penalizzazione e il cambio della dirigenza hanno permesso ai ragazzi di fare gruppo per sfidare l’ingiustizia".

NAPOLI E SPALLETTI -  "Dagli anni di Roma, Spalletti ha fatto vedere che aveva qualcosa di diverso. Poi, si dice che a un certo punto della stagione le sue squadre deragliano, ma io credo poco a queste voci. La verità, per quello che ho visto quest’anno, è che il Napoli rappresenta una vetrina unica per il calcio italiano. All’estero vedono una squadra che fa divertire, che gioca un calcio vero e secondo me fa paura. Champions? Secondo me è stato fortunato nel sorteggio, perché giocherà contro un’italiana. Dunque, tratterà la partita come se fosse una di campionato. Per me può arrivare in fondo e sarei felicissimo.

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