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Palermo: la Curva Nord si spezzetta ancora. Liti e interessi personali prima dell’amore per il colori rosanero

Palermo: la Curva Nord si spezzetta ancora. Liti e interessi personali prima dell’amore per il colori rosanero

Ennesima divisione in curva, anche la Nord Inferiore si divide. Per Palermo-Chievo fino a tre cori diversi in contemporanea.

William Anselmo

Sono finiti i tempi d'oro per la Curva Nord di Palermo. Dopo l'apice toccato nell'anno della promozione in Serie A nel 2004 e le cavalcate per l'Europa, i gruppi organizzati hanno cominciato a perdere tifosi, stimoli e potere. L'ultimo capitolo della pericolosa deriva è andato in scena in occasione della 12a giornata di Serie A, per Palermo-Chievo, con una parte della curva che ha deciso di dividersi ancora.

Nel settembre 2013 la solidità della Nord fu scossa dalla decisione dei gruppi Borgo Vecchio Sisma e Fusi di spostarsi nel settore inferiore. E mentre la Curva Sud Inferiore (Csi) cresceva a colpi di bandiere, cori e birra Forst, la storica Curva Nord (Superiore) guidata da Brigate Rosanero e Warriors Ultras Palermo si infliggeva un clamoroso autogol: nell'estate del 2014, infatti, i capi della curva decidevano di "unificare" il movimento, eliminando tutti gli striscioni al fine di esporne uno soltanto con la scritta "Ultras Palermo 1900" (leggi l'articolo qui). Fu un duro colpo per l'identità di Brigate, Warriors, Angeli della Nord, Arenella e Baaria Rosanero perché l'iniziativa nata per ridare forza al loro settore allontanò molti tifosi e, soprattutto, uccise il folclore del "Barbera" con le balaustre che si svuotarono dei numerosi vessilli dei club e dei colori rosanero.

Mettere d'accordo tutti, si sa, non è cosa facile. E la curva entrò così in difficoltà a causa del cambiamento dei tempi e all'assenza di una leadership condivisa che riuscisse a a portare avanti una politica comune. Presto si spostarono nella parte inferiore anche altri gruppi come Meridiano Zero, che si unirono agli Ucn (Ultras Curva Nord). Seguirono altri cambiamenti, alleanze, liti e discussioni logoranti che tutto fanno, tranne che aiutare il Palermo.

Logiche incomprensibili soprattutto per i nuovi abitanti dello stadio, ovvero i tifosi "normali" che riempiono la maggior parte dei settori: le famiglie, le donne e i ragazzi delle nuove generazioni portati al "Barbera" dalla società rosanero che negli ultimi anni si è sforzata moltissimo con promozioni e campagne di marketing per andare incontro alle esigenze del calcio moderno.

Uno stadio che oltre a calare per numero di spettatori, si ritrova oggi disorientato dai numerosi gruppi ultras, ognuno con un coro diverso. In occasione di Palermo-Chievo anche la Nord Inferiore si è spaccata: nel lato della tribuna si è posizionato il gruppo più chiassoso guidato dal Borgo Vecchio Sisma, nella parte lato gradinata è rimasto il gruppo dei "Romantici Rivoluzionari" insieme agli Ucn, mentre nel settore superiore continuano a resistere i pochi reduci di Ultras Palermo 1900. Tre cori diversi per tutti i 90 minuti e tanta confusione.

Il Palermo non gioca più con il "dodicesimo" uomo in campo e questo è un peccato. I fischi per una volta andrebbero indirizzati a loro stessi.

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