"La Città di Palermo è certamente in ritardo rispetto al processo di ottimizzazione e potenziamento degli impianti sportivi ma il dossier presentato offre sufficienti garanzie di adeguato rafforzamento delle necessarie infrastrutture nell’arco di quasi dieci anni intercorrente da qui all’avvio degli Europei", così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino palermitano ha commentato la scelta presa dalla FIGC in merito all’esclusione di Palermo dagli stadi candidati per ospitare Euro 2032.
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Palermo esclusa da Euro 2032, sindaco Lagalla: “Penalizzati 5 milioni di cittadini”
"Ho chiesto di incontrare il ministro per lo Sport Andrea Abodi e ringrazio il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per la sua disponibilità ad assumere contatti con il presidente della FIGC Gabriele Gravina che io avevo personalmente sentito nei giorni scorsi. Sorprende e dispiace l’estemporanea decisione che esclude Palermo e la Sicilia da una manifestazione calcistica internazionale, penalizzando oltre 5 milioni di cittadini e concentrando prevalentemente l’evento nell’area centro-settentrionale del Paese", prosegue Lagalla.
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"Questo solo argomento vale a fornire legittime perplessità sulle motivazioni della scelta, anche in considerazione delle circostanze che, nel passato, la Città di Palermo si è sempre fatta trovare pronta in occasione di simili appuntamenti e che, ad oggi, almeno cinque tra le sedi prescelte non offrono tutti i requisiti richiesti", dichiara il sindaco di Palermo.
Chiosa del primo cittadino sui comportamenti di alcuni consiglieri comunali: "Ancora una volta deludono il comportamento e le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali che, invece di associarsi alla legittima protesta dei delusi tifosi siciliani, addebitano all’attuale amministrazione comunale inesistenti responsabilità anche in considerazione della oggettiva e indubitabile circostanza anche in evidente spregio della verità, avendo proprio loro fatto parte di una maggioranza che ha governato fino a dieci mesi fa, senza nulla realizzare e prevedere in materia di politica dello sport".
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