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Delio Rossi-Mediagol: “Palermo-Inter e quell’onda rosa all’Olimpico. Vi racconto la mia finale. Ilicic mi faceva arrabbiare, Pastore e Abel…”

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"Quella del mio Palermo fu una vera e propria favola calcistica, difficilmente ripetibile. Due anni alla pari con le big del nostro calcio, nonostante il gap notevole in termini di fatturato e dimensioni societarie, grazie ad un club in cui operavano in sinergia profili professionali di alto livello che condividevano la stessa filosofia di calcio. Era una squadra forte tecnicamente, ma soprattutto nella testa e nello spirito. Quel Palermo aveva una marcata identità morale ancor prima che tattica, un gruppo trascinato da uno zoccolo duro di leader tecnici e carismatici, Balzaretti, Bovo, Migliaccio, Liverani, Nocerino, Miccoli. Un'intelaiatura impreziosito da freschezza e qualità di giovani talenti di prospettiva come Pastore, Cavani Hernandez ed Ilicic. Giocavamo alla pari con Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio e spesso riuscivamo a prevalere. Eravamo davanti al Napoli quando Zamparini decise di cedere Cavani proprio al club partenopei. Quell'operazione di mercato fu oggetto di una querelle tra me ed il presidente, capivo che un club come il Palermo si reggeva a quei livelli sulle plusvalenze ma gli dissi di cedere il cartellino dell'uruguaiano all'estero piuttosto che ad una nostra diretta concorrente. Quel Palermo era composto da ragazzi unici e profondamente attaccati alla maglia, in perfetta simbiosi tra di loro e con un'intera città. Si divertivano in campo e facevano divertire i tifosi, mostrando un senso di responsabilità ed un amore per la causa che raramente ho riscontrato in carriera".

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