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Agliardi: “Il mio Brescia con Maran, contento sia tornato. Cosenza? La mina vagante”

Palermo calcio
Prima del Palermo, Federico Agliardi ha vestito le maglie di Brescia e Cosenza. La sua intervista in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it
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Intervista realizzata da Davide Raja

Nella propria carriera da calciatore, il percorso di Federico Agliardi si è incrociato sia con Rolando Maran sia con Eugenio Corini, due tecnici che si sfideranno questo sabato allo stadio "Rigamonti" guidando rispettivamente Brescia e Palermo, due piazze che hanno significato molto per la crescita del portiere classe 1983. In mezzo l'esperienza a Cosenza, in prestito dalle rondinelle, nella Serie B 2022/2003 in cui era presente anche la formazione rosanero. Attualmente preparatore dei portieri della Fermana in Serie C, Agliardi ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di Mediagol.it raccontando alcuni ricordi che lo legano alle sue due prime squadre da professionista.

A Brescia è tornato Rolando Maran, tecnico che conosci bene vista la tua esperienza nelle “rondinelle”. Attualmente ad un solo punto dalla zona playoff, come valuti il suo percorso e che tipo di allenatore è stato per te?

"Sono passati tanti anni. Rolando aveva iniziato da poco ad allenare. Ricordo una persona molto umana, disponibile, solare ed aperta al dialogo. In questi anni ha fatto molta Serie A, un allenatore davvero esperto. Sono contento che sia tornato a Brescia, mi fa ricordare appunto quegli anni. Secondo me può continuare a far bene. Vero che sta attraversando un momento in cui la vittoria fatica ad arrivare ma ancora è presto per parlare di classifica perché può succedere ancora tutto e lo stesso vale per il Palermo. Entrambe le piazze sono a pochi punti dall'obiettivo. I rosa hanno una marcia in più, hanno coscienza dei propri mezzi mentre il Brescia è un po' più altalenante".

Appena dietro il Brescia c'è un'altra tua ex come il Cosenza che si sta giocando un po' a sorpresa un accesso alla fase playoff. Quest'anno i rossoblù sono riusciti anche ad espugnare il "Barbera" e stavolta potrebbero puntare a qualcosa di diverso da una semplice salvezza.

"Gli ultimi due anni se non ricordo male si è salvato tramite i playout. Quest'anno respirano (ride ndr)! Si stanno giocando le proprie carte e più si portano punti in cascina e meglio è. Il Cosenza in una giornata in cui trova la quadra può essere davvero la mina vagante di questo campionato. Questo anche nei playoff perché è una squadra che nel mini-torneo per la Serie A avrebbe tanto da guadagnare e nulla da perdere. L'obiettivo principale del Cosenza è intanto quello di raccogliere quanti più punti per staccarsi il più possibile dalla zona playout".

Cosa porti più nel cuore tra l'esordio in Serie A con il Brescia, quello in Europa con il Palermo o l'Europeo vinto con la Nazionale Under-21?

"Domanda difficilissima. Sono tutte e tre situazioni imparagonabili... però forse quello che porto più nel cuore è l'esordio in Serie A. Quando parli con un ragazzo e chiedi quale sia il suo sogno ti dirà che è quello di debuttare in massima serie. L'Europeo Under-21 e l'esordio in Coppa UEFA con i rosanero sono conseguenze perché appunto nasce tutto dalla giornata in cui ho esordito in A con il Brescia".

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