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Torino-Milan, Giampaolo senza filtri: “Piatek, ecco la verità. Io a rischio esonero? Rispondo così…”

Le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico del Milan alla vigilia della sfida contro il Torino: "Le responsabilità sono mie"

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Poco più di ventiquattro ore e sarà Torino-Milan, match valido per la quinta giornata del campionato di Serie A.

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida in programma domani sera allo Stadio "Olimpico Grande Torino", il tecnico del Milan Marco Giampaolo è tornato a parlare del momento della sua squadra, reduce dall'amara sconfitta maturata in occasione del derby contro l'Inter e del suo futuro.

"I tifosi? Immagino la loro percezione, c’è delusione dopo il derby. Abbiamo il dovere di ripartire, rimettere a posto le cose e rialzarci. L’ho constatato in settimana, la squadra lavora bene ed è sempre più fidelizzata. Alle delusioni dobbiamo reagire, non bisogna lasciarsi sconfiggere. Dobbiamo giocare a testa alta, ormai il derby non si può rigiocare - ha dichiarato il coach ex Sampdoria -. Sono consapevole di cosa bisogna migliorare. Non siamo contenti, lavoriamo per essere più forti e convincenti. Dobbiamo essere più padroni del gioco e della partita. Conosciamo le difficoltà e lavoriamo per migliorare. La disponibilità dei ragazzi è sempre attiva e positiva. La squadra ha fatto bene alcune cose, ma ci siamo persi in certi dettagli. Per questo ho detto che bisogna migliorare nei passaggi, ad esempio. Non è tutto da buttare. Con i ragazzi ho analizzato gli aspetti positivi e cosa da mettere a posto".

TORINO -"Dobbiamo andare a Torino a fare la nostra partita, loro sono una squadra ostica e con buone individualità. Dobbiamo migliorare il palleggio, abbassando gli errori. Serve legare di più il gioco, serve fare più cose meglio. Turnover? Farò scelte senza pensare al turnover. Ci teniamo molto alla brillantezza fisica con i miei preparatori. Mi piace che le mie squadre abbiamo intensità, è un aspetto sul quale lavoriamo e che dovrà caratterizzare questo Milan".

OBIETTIVI -"Obiettivo quarto posto? E’ una domanda che significa poco per me. Serve lavorare per migliorare senza fissare l’obiettivo del piazzamento. Devi lavorare per essere forte, poi dove arriveremo dipenderà dalla qualità del lavoro e da cosa avremo saputo fare. Io ho fiducia nella squadra, può e deve migliorare. Il tempo è il mio primo alleato e il mio primo nemico. Col tempo so che possiamo migliorare, anche se so che intanto servono i risultati visto che il Milan ha un’altra storia e milioni di tifosi. Ne sono consapevole, però non posso saltare step e devo prendermi il mio tempo. Sono coerente col mio modo di essere".

FUTURO E CASO PIATEK -"Piatek non è un caso, dobbiamo metterlo in condizione migliore per fare gol. Bisogna lavorare per far rendere al massimo i calciatori. Devo mettere assieme tutte le caratteristiche dei giocatori e farli rendere al meglio. Io a rischio esonero? Non ci penso, sono concentrato solo sul fare bene il mio lavoro. Confronto con i dirigenti? Sono sempre presenti e quotidianamente ci scambiamo punti di vista, come avviene ovunque, ma niente di particolare".

SINGOLI -"Il ruolo di Suso? E’ tornato a giocare a destra dopo 15-20 minuti nel derby. Abbiamo giocato con tre attaccanti puri. Non è un problema di posizione, mi piace sia trequartista, sia sulla fascia. Io comunque devo pensare anche agli altri, devo trovare la quadra tra le caratteristiche di tutti. Bennacer e Theo Hernandez? O Bennacer o Biglia, o Theo Hernandez o Rodriguez. Il mercato ormai è chiuso. Non ci sono giocatori marchiati Giampaolo, Maldini o Massara. Ci sono solo calciatori del Milan. Non guardo chi li ha presi o la carta d’identità. Guardo solamente al campo. Fanno le cose per bene, non ho nulla da rimproverare per impegno. Semmai le responsabilità sono mie", ha concluso Giampaolo.