Massimo Ferrero tra passato, presente e futuro.
serie a
Sampdoria, Ferrero: “I tifosi mi minacciano, venisse Vialli. Roma? La prenderei subito”
L'intervento del patron blucerchiato: "Oggi potrei essere pronto per andare alla Roma o un club di prima fascia. Ho messo in vendita la Sampdoria perché non posso fare di più"
Intervenuto davanti agli studenti dell'Università privata Luiss, il patron della Sampdoria ha parlato di diversi temi legati non soltanto alla possibile cessione del club blucerchiato e della propria esperienza da imprenditore nel mondo del calcio, ma si è anche espresso per ciò che concerne un suo eventuale interessamento alla Roma nel caso in cui la proprietà americana dovesse un giorno decidere di vendere la società giallorossa. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal Viperetta su questi ed altri temi.
"Si parlava della Roma nel 2010, quando con la morte del grande Franco la povera Rossella è stata espropriata della società e non solo. Gli è rimasta una casetta, aveva un impero. Ma non siamo qui per fare polemica. Me l'avevano proposta, ma dissi di no. Del calcio non me ne fregava niente, andavo a vedere la partita per coltivare rapporti, non per altro. Ero romanista, il tifo scorreva nella famiglia, ma tra passione e follia per una squadra c'è una differenza: io mi fermavo alla passione, ho anche altri interessi nella mia vita. Avete presente la canzone di Rita Pavone che diceva 'la domenica mi lasci sempre sola'? Io la donna mia non la lasciavo mai sola la domenica".
L'approccio con la Sampdoria.
"La Sampdoria è venuta così, è capitata. Mi trovo in un momento in cui i tifosi mi minacciano, vogliono Vialli. Venisse, ma io ho dato un valore alla società. Non voglio esagerare la verità, ma quando sono entrato a Bogliasco ho visto come prima cosa un cancello rotto: una società di Serie A, famosa in tutto il mondo, con Garrone alle spalle, si presenta così, con le docce tutte rotte. Io sono malato per i bagni, a causa di una malattia che ho preso da bambino e quindi la pulizia e l'ordine in bagno per me conta molto".
La gestione e il futuro.
"Ho fatto il centro sportivo nuovo, ho preso tutte le concessioni. Ho fatto anche i campi dei portieri oltre l'hotel nuovo, in cui i giovani studiano anche. Prendo giocatori a 20-25 milioni perché adesso vengono. Vado a prendere tutti ragazzini di prospettiva, su dieci, cinque ne azzecchi e li rivendi. Questo è un tipo di calcio, poi c'è la Juventus. Oggi potrei essere pronto per andare alla Roma o un club di prima fascia. Ho messo in vendita la Sampdoria perché non posso fare di più. Se domani ci fosse la possibilità di prendere la Roma? La prenderei subito".
L'amore per Luis Muriel.
"Quando ti innamori di un giocatore è la fine. Io ero innamorato di Muriel, il primo giocatore che ho preso io. L ho preso zoppo, rotto, per 15 milioni, tanti per una società come la Sampdoria. Era innamorato di mio figlio, lo portava in braccio. Quando l'ho venduto si sono messi a piangere insieme, ma mi davano 22 milioni".
La differenza tra Giampaolo e Di Francesco.
"Uno è difensivo, mentre l'altro è offensivo. Ad esempio Dodo era troppo offensivo come terzino, Giampaolo ne voleva uno più difensivo".
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