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Napoli, il saluto di Albiol: “Lascio in lacrime. Ancelotti e De Laurentiis si sono arrabbiati”. E su Sarri-Juventus…

Le dichiarazioni rilasciate dal difensore spagnolo, che ha scelto di lasciare Napoli ed il Napoli dopo sei lunghe stagioni: sarà un nuovo giocatore del Villarreal

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"È dura andare via, ma forse questo è il momento giusto".

Parola di Raul Albiol. Dopo sei lunghe stagioni, l'esperto difensore classe '85 ha scelto di lasciare Napoli ed il Napoli. Il centrale spagnolo, infatti, tornerà a giocare in patria, al Villarreal, a fronte del pagamento della clausola rescissoria di circa 5 milioni di euro da parte del club che milita nella Primera División.

"Napoli è la città in cui sono stato per più tempo e non credo che questo mio primato personale possa crollare. Ma ora che sto per andare via, so che un giorno tornerò. Magari per festeggiare lo scudetto. Ancelotti arrabbiato? Sì, e anche De Laurentiis - ha dichiarato l'ex Real Madrid, intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport' -. Poi però hanno compreso la scelta di vita. Io devo un grazie a tutti: alla città, che amo alla follia. Porterò tutto nel cuore, per sempre. Non dimenticherò mai la mia Napoli, in Italia non sarei potuto andare da nessun'altra parte. Ho pianto quando ho preso la decisione, io e mia moglie stiamo piangendo ancora".

ADDIO - "Mi è parso giusto e anche doveroso rispondere di sì. Sono stati caparbi, sono tornati alla carica, potevo andare via nell’estate scorsa o prima, quando mi chiamò il Valencia. Ci avevo pensato spesso, poi non ce l’avevo fatta a staccarmi da Napoli. Ora che ho 34 anni penso sia naturale avvertire il richiamo di casa, dei genitori, dei fratelli, e progettare il proprio finale di carriera. Il giorno più duro è stato a Firenze, quando perdemmo lo scudetto. O forse questo del mio addio. Non so. Sapete cosa? Io a Napoli, sin dal primo istante in cui sono arrivato, mi sono sentito amato. Il rimpianto? Lo scudetto di due anni fa, ovviamente. Una rabbia che ancora avverto dentro perché con novantuno punti in genere si vince sempre".

SCUDETTO -"Il Napoli non deve smettere di crederci, qui ci sono le condizioni per farcela, la Juventus mollerà qualcosa, non può resistere. Al Napoli per farcela manca solo un 10%. L’ultimo passettino, ma la squadra ha già la consistenza. E se poi, come leggo, si aggiunge James Rodriguez... Carlo sa tutto di lui e lui di Carlo si fida, sono stati assieme a Madrid e al Bayern, c’è grande stima. James aggiunge tasso tecnico, fantasia".

SARRI ALLA JUVE -"Il mister è un uomo adulto, capace di prendere decisioni. Mi viene difficile giudicare perché uno dovrebbe trovarsi in quella posizione per esprimere il suo parere. Ai tifosi napoletani non ha fatto piacere vederlo su quella panchina, e sinceramente nemmeno a me. Fa un effetto strano, ancor più del Pipita".

L'ARRIVO - "Nel 2011, dopo il matrimonio, tra le tappe del viaggio di nozze inserimmo Capri: un giorno decidemmo di fare un giro a Napoli, un piccolo tour in taxi per conoscere un pochino la città, ma fu quasi traumatico. Un casino e un traffico pazzeschi, non eravamo abituati: e allora ci guardammo e ci dicemmo che non saremmo mai più tornati. L'impatto fu tremendo. Due anni più tardi, dopo aver comunicato al Real la mia intenzione di andare via, leggo di Rafa (Benitez, ndr) al Napoli: ricordo che un brivido mi attraversò la schiena, pensando alla città. All'epoca io e Benitez avevamo lo stesso procuratore, e tra l'altro Rafa mi conosceva benissimo. Mi chiamano e mi dicono dell'offerta molto buona del Napoli. Un'offerta da accettare: e accettai. Ma non sapevo come dirlo ad Alicia: amore, sai, andiamo in Italia. E lei: wow, e dove? E io: vicino Roma. E lei: bello! Ma dove? E io: un po' più al Sud. E lei, gelida: si, ok Raul, ma dove? E io: a Napoli. Non voleva venire, fu difficile convincerla, ma poi s'è innamorata: e oggi è la più triste di tutti noi", ha concluso Albiol.

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