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Lucchesi shock: “Rifiutata la Serie A per il Palermo, io tradito da chi ha tradito Tuttolomondo. Fideiussione? Ecco tutta la verità”

Le dichiarazioni dell'ex dirigente generale del Palermo, Fabrizio Lucchesi, tornato a parlare della discussissima vicenda relativa alla mancata iscrizione dell'U.S. Città di Palermo al campionato di Serie B 2019/20

Mediagol52

La verità di Fabrizio Lucchesi.

Sono passati ormai diversi mesi dall'incubo che il Palermo ha passato durante l'epoca Tuttolomondo: la mancata iscrizione al campionato di Serie B, il fallimento e la conseguente retrocessione in Serie D sembrano ormai essere un lontano e oscuro ricordo. In città è ormai ritornato l'entusiasmo grazie al grandissimo lavoro del duo Mirri-Di Piazza, che in pochi messi hanno raccolto le ceneri il club siciliano, rilanciandolo sotto il nome di "SSD Palermo": la nuova società rosanero, basata sul motto "Radici e Ali", ha subito ricevuto l'appoggio e l'amore dei tifosi, dominando fin qui il campionato dilettantistico e monopolizzando la vetta della classifica del girone I.

Restano però ancora molti dubbi, tanti e aspetti oscuri sulla precedente società, che sembra non aver fatto nulla di concreto per evitare l'incubo che ha attraversato la città dopo la fine dello scorso campionato. Tra i principali personaggi di questo romanzo noir vi è Fabrizio Lucchesi, che ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale durante quei mesi al limite del reale, e che è stato inevitabilmente additato da parte dell'opinione pubblica come uno dei "colpevoli" del fallimento del club palermitano. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di "Tuttomercatoweb", proprio l'ex dg rosanero, è tornato a parlare di quanto accaduto lo scorso giugno soffermandosi sulla questione relativa al rebus fideiussione.

“Mie rassicurazioni davanti alla telecamere nell'ultimo giorno utile all'iscrizione del Palermo? Ero stato informato dalla proprietà che era stato inviato in Lega l’elenco dei pagamenti obbligatorio. Elenco che io ho visto partire e che è stato inviato dal Segretario Francavilla. Mancava solo la fideiussione. I giornalisti sotto la sede pressavano, Tuttolomondo ci aveva rassicurato: mi sentivo tranquillo, non pensavo a nulla. Però col passare del tempo il broker spostava l’invio della fideiussione. Io da uomo di calcio conosco i tempi e pressavo per capire cosa stesse succedendo. Ma i rapporti con il broker li aveva direttamente Tuttolomondo. E intanto sotto i tifosi sapevano che la fideiussione non sarebbe arrivata, mentre noi aspettavamo che arrivasse. Tutto potevamo pensare ma non che ci esponessimo ad un insuccesso del genere. Sono contento che ci sia l’indagine, capiremo di chi sono le colpe. Io non mi sono occupato della questione economico-finanziaria, sono un manager d’azienda. E comunque tornando indietro direi assolutamente sì al Palermo ancora una volta, ho anche rifiutato una squadra di Serie A perché per me quello rosanero era un progetto importante. Ero convintissimo di poter fare bene”.

L'ex dg rosanero si è inoltre espresso sulla figura di Salvatore Tuttolomondo: “Sono stato tradito come tutti gli altri dipendenti insieme a Tuttolomondo da chi ha tradito lui. Se dovessero emergere cose diverse allora chiederei delle spiegazioni. Certo, ancora non mi è passata. Su quel progetto del Palermo ho lavorato tanto. Il piano industriale sono convinto che avrebbe funzionato. Pensavamo di fare i playoff, poi ci hanno dato la penalizzazione. Una volta tornati in B era comunque un mezzo successo. E poi non abbiamo completato l‘iscrizione”.

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