serie b

La Scala: “L’azionariato popolare è garanzia di trasparenza, siamo a gratuita disposizione del Comune”

La partecipazione dei tifosi sarà uno dei cardini del bando per la ripartenza del Palermo dalla Serie D: l'intervista al rappresentante dei piccoli soci del Milan, l'avvocato Giuseppe La Scala

Mediagol97

Fra i punti fondamentali del bando comunale - che dovrebbe essere reso noto fra qualche giorno - per assegnare il titolo sportivo del nuovo Palermo, vi sarà l'inserimento di una quota societaria dedicata all'azionariato popolare.

Si tratterebbe di una figura inedita per quanto riguarda il club rosanero, ma che già nel resto d'Italia avrebbe trovato diversi esempi d'attuazione ed il più noto fra questi sarebbe quello dei piccoli azionisti del Milan, oggi rappresentati da Giuseppe La Scala.

L'avvocato, spinto soprattutto dalle proprie origini palermitane, vorrebbe muoversi come promotore di un progetto simile anche per la società di Viale del Fante, ormai prossima a ripartire dalla Serie D con una nuova proprietà a capo: "Dal punto di vista delle tecniche professionali, siamo a gratuita disposizione del Comune e di chiunque acquisisca i diritti - afferma l'avvocato palermitano ai taccuini de Il Giornale di Sicilia -. Al nostro interno c'è una forte componente siciliana".

Avvocato che garanzia può dare l'azionariato popolare in vista della ripartenza in D?

"La logica è sempre quella di immaginare, ed è fondamentale, un rapporto consapevole e non paternalistico tra la società e i propri tifosi. Se si rifonda pensando che i tifosi non sono carne da cannone e che con loro bisogna essere sempre trasparenti, allora la presenza di azionisti che li rappresentino all'interno della società è garanzia di una correttezza di informazioni. La società, in questo modo, mostra al tifoso quello che succede realmente al suo interno. Si porta inoltre in società un sentimento della tifoseria".

Lei col Milan è una delle figure più note in tema di azionariato, come si sviluppa il vostro progetto?

"I piccoli azionisti del Milan si sono riuniti attorno ad una radio web che ogni giorno fa diecimila ascoltatori, è un canale straordinario di trasmissione del pensiero, di idee e di proposte. Con la questione del nuovo stadio, al Milan, il dialogo è fervente. Se la società vuole prendere in considerazione il pensiero dei tifosi per dialogare con loro, questo può essere fatto al meglio se all'interno c'è qualcuno che porta la voce della tifoseria".

Le ipotesi di crowdfunding abbozzate negli scorsi mesi possono essere un aiuto per la nuova società?

"Una raccolta da parte dell'azionariato diffuso è un esperimento che negli ultimi anni si è vista a Frosinone, Pescara e Pordenone, utilizzando piattaforme già collaudate. Pordenone è riuscita addirittura a raccogliere due milioni, sono esempi che fanno pensare. Poi naturalmente ai tifosi bisogna dare in cambio trasparenza e non solo, ma se c'è un progetto preciso e a questi tifosi-azionisti viene concesso ascolto, allora si può pensare a benefit speciali".