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Iaquinta svela: “Con Spalletti sono quasi arrivato alle mani, ma lo considero il migliore…”

Iaquinta svela: “Con Spalletti sono quasi arrivato alle mani, ma lo considero il migliore…”

L'ex attaccante racconta il duro scontro avuto con l'attuale tecnico dell'Inter: "Dopo un rimprovero ho perso le staffe e siamo arrivati testa contro testa"

Mediagol40

Vincenzo Iaquinta è tornato a parlare di Luciano Spalletti.

L'ex attaccante di Juventus e Udinese, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha raccontato la sua carriera tra ricordi e aneddoti, soffermandosi sul duro scontro avuto con l'attuale tecnico dell'Inter, ai tempi suo allenatore in Friuli: "In allenamento ero molto nervoso e dopo un rimprovero ho perso le staffe e gli ho risposto a muso duro. Non ce le siamo mandate a dire e stavamo arrivando alle mani. C’è mancato davvero poco che facessimo a botte, eravamo arrivati testa contro testa. Luciano però aveva un debole per me, lui sa capire le situazioni e raccontando questo episodio voglio far capire come sia bravo a gestire il gruppo. In ritiro giocavamo a braccio di ferro, vincevo sempre e spezzavo a tutti il braccino. Una sera Spalletti mi sfida e mi butta giù. Non sembra ma ha una forza incredibile. Io - aggiunge -, lo considero il miglior allenatore italiano, ha una preparazione che pochi hanno. Le sue squadre fanno un bel calcio, ha grande personalità".

Sulla sua esperienza con la Vecchia Signora: "Conte stravedeva per me, al suo arrivo mi disse di guarire in fretta perché puntava molto su di me. Un giorno mi prese da parte e mi disse di non preoccuparmi se non rientravo più nei piani di Marotta, avrebbe parlato lui con la società. Ma dopo l’operazione al ginocchio del 2011 il mio fisico ha iniziato a non reggere più, i muscoli cedevano e ho avuto tanti infortuni. Conte mi faceva sentire il suo sostegno tutti i giorni, ma al rientro dal prestito al Cesena mi sono fatto male di nuovo. Così è passata la linea societaria e sono finito fuori rosa tutto l’anno".

Sulla squadra di Massimiliano Allegri: "La Juventus può arrivare fino in fondo in Champions League e vincere, la metto tra le 4 squadre più forti d’Europa. Ora hanno anche Cristiano Ronaldo che fa sempre la differenza nelle sfide decisive. In Serie A non vedo chi possa fermarla, il campionato vero è per la seconda piazza con il Napoli in pole".

Chiosa finale sul suo futuro: "Ho i patentini da allenatore, ma per ora non ho ricevuto chiamate. Vivo a Reggio Emilia con la famiglia, faccio il papà, anche se mi manca il pallone e vorrei rientrare. Senza il calcio mi sento perso. Il mio successore? Ero alto e veloce, un attaccante atipico. Non c'è nessuno con le mie caratteristiche - ha concluso l'ex attaccante laureatosi campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006 -".

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