Il segretario generale del CONI, RobertoFabbricini, in un'intervista rilasciata ai microfoni del "Corriere dello Sport", ha affrontato i temi più caldi del calcio italiano: "Serie B? C’erano due delibere della Lega, nonché 19 lettere nelle quali mi si chiedeva di evitare di ripescare squadre retrocesse sul campo o comunque non promosse. Il metodo adottato è stato anomalo, non lo metto in dubbio, ma io non ho mai nascosto di essere favorevole a una riduzione del numero di squadre nelle principali categorie del nostro calcio. Con una Serie A a 18 e una B a 20, le cose funzionerebbero meglio”.
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Fabbricini: “Favorevole alla Serie B a 19 squadre, ma il metodo adottato è stato anomalo. Riforma? Qualcuno deve fare un passo indietro…”
Le dichiarazioni del commissario straordinario della FGC, Roberto Fabbricini, dopo sei mesi passati alla guida del calcio italiano
Il commissario straordinario della FIGC si è inoltre espresso sull'eventualità di attuare una riforma e sui tempi della giustizia sportiva: “Serve una riforma, questo è evidente. Il calcio italiano, se vuole sopravvivere, se vuole crescere, deve cambiare. E qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa per il bene di tutti. Con l’Assemblea del 22 ottobre spero di ottenere una modifica dell’attuale sistema, che comprenda anche una rivoluzione del consiglio federale. Confido nel limite dei tre mandati: soggetti come Lotito, Tommasi e Olivieri diverranno ineleggibili. Ho un rapporto personale eccellente con ognuno di loro, ma mi sento davvero tirato da tutte le parti. Da Gravina a Sibilia, anche con lo stesso Tommasi. Il loro atteggiamento è comprensibile, ognuno pensa al proprio orto. Ma è l’ora che capiscano che, indietreggiando di cinque centimetri loro, faremmo tutti un passo avanti lungo un chilometro. Bisogna riconoscere anche a livello istituzionale la potenza della Serie A: è il campionato trainante, non ci si può legare così fortemente alle realtà elettorali. Siamo così sicuri che il restante 73% rappresenti per davvero tutte le altre leghe?”.
“I tempi sono drammatici, incompatibili con il mondo del pallone - ha continuato Fabbricini - Tanti gradi di giudizio, tanti passaggi evitabili. Si passa dalla giustizia sportiva prima a quella ordinaria poi, e così non va. Bisogna trovare una nuova soluzione”.
il Commissario della Federcalcio italiana, infine, ha affrontato la questione relativa alla Nazionale italiana: “Mancini è la figura ideale per il nuovo corso degli azzurri. È competente, ha esperienza a livello internazionale e aveva tantissima voglia di sedere sulla panchina dell’Italia. Unico difetto: non è molto loquace. Risponde a monosillabi! Pirlo fuori dalla Nazionale? Vi spiego cosa è successo: Pirlo e Ambrosini erano due personaggi sani, estremamente rappresentativi per la nostra Nazionale, che avevamo deciso di portare all’interno del gruppo. Quando si è passati a parlare del contratto, però, abbiamo scoperto che Pirlo aveva già un accordo con Sky. Per quanto restiamo assolutamente convinti che un suo ritorno nel gruppo azzurro garantirebbe benefici a tutti, come avremmo fatto a vederlo in tv mentre giudicava un ‘suo’ giocatore? La situazione si sarebbe fatta imbarazzante. Il giorno in cui sparirà questo conflitto di interessi, le nostre porte, per lui, resteranno sempre aperte”.
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