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Calcio giovanile, Fortitudo Bagheria: il figlio non gioca, pugni all’allenatore. Il presidente: “Prenderemo provvedimenti”

Brutto episodio che ha visto coinvolti il padre di un ragazzino e il tecnico della Fortitudo Bagheria, Giuseppe Capuano

Mediagol92

Fatto gravissimo.

Sembrava una normale gara di calcio giovanile, eppure al termine del match la situazione è degenerata. Il genitore di un ragazzino di 14 anni, dopo il fischio finale dell'arbitro che ha posto fine alla partita di calcio allo stadio di Bagheria, ha sferrato un pugno all'allenatore.

Il tutto è accaduto sabato pomeriggio durante la sfida valida per il campionato Under 15 regionale tra Fortitudo Bagheria e Demma Ribolla Calcio di Palermo, gara terminata per 1-0 in favore della squadra palermitana. Il padre di uno dei giovani calciatori della formazione bagherese, secondo quanto raccontato dall'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia, avrebbe compiuto il gesto a causa del mancato utilizzo del figlio da parte del tecnico.

Giuseppe Capuano, allenatore della Fortitudo Bagheria è stato subito dopo portato al pronto soccorso di Bagheria per il forte trauma subito. La società di calcio bagherese ha immediatamente preso il duro provvedimento di espellere il padre e purtroppo anche il bambino.

Pierandrè Figlia, presidente della Fortitudo Bagheria ha commentato la vicenda attraverso un post su Facebook: "Io, e con me la società nelle componenti dirigenziali e tecniche, esprimiamo piena solidarietà a un allenatore che, prima ancora di essere un tecnico professionale e appassionato, è una persona perbene. Una persona che incarna perfettamente quei valori che, da sempre, fondano la nostra idea di sport e di calcio: etica, lealtà, educazione e rispetto. Porrò in essere con immediatezza e personalmente gli inevitabili provvedimenti verso l'autore del gesto, perché la violenza nella mia visione dello sport non è concepita e mai giustificata o giustificabile. Oggi la Fortitudo, con quanto successo, ha subito una metaforica sconfitta che fa molto male e che dimostra come professare certi valori positivi non è mai abbastanza. Tuttavia, non sarà un ignobile e isolato cortocircuito a spegnere in noi la voglia di continuare a spendersi perché i valori di cui sopra trionfino ogni giorno nel calcio e, in generale, nella vita".