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Cagliari, orgoglio Giulini: “Sono estasiato, noi super grazie a Barella. Nainggolan? Lui come Riva, quando lo chiamai…”

Cagliari v Parma Calcio - Serie A

Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Cagliari: "Siamo una squadra umile e incosciente. Restiamo con i piedi per terra"

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"Sono estasiato. La partita contro la Fiorentina è stata la più bella della mia presidenza, anzi direi il più bel Cagliari che ho visto giocare da quando sono nato, 42 anni fa". 

Lo ha detto Tommaso Giulini, intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’. Diversi sono stati i temi trattati dal presidente del Cagliari, vera e propria rivelazione del campionato di Serie A. Sono ventiquattro, infatti, i punti conquistati fin qui dalla squadra di Rolando Maran, che attualmente occupa il terzo posto in classifica con la Lazio. Di seguito, le sue dichiarazioni.

“Lo slogan preso in prestito è quello del ds Carli: la nostra Europa è l'allenamento di domani mattina. Oggi sono in tanti a salire sul carro di Maran, io sono sempre stato convinto delle sue qualità. Lo trovo pragmatico come allenatore, oltre che un uomo per bene e coerente. Non è facile gestire una rosa tanto ampia - ha spiegato il numero uno del club sardo -. Siamo una squadra umile e incosciente. Restiamo con i piedi per terra. Oggi la città soffia alle nostre spalle, è giusto che i tifosi sognino e volino con la fantasia. Noi però dobbiamo pensare una partita per volta. Astori? A Davide penso spesso, quando presi il Cagliari fu lui a raccontarmi tutto ciò che era e rappresentava il club. Un ragazzo speciale che manca a tutti”.

DA BARELLA A NAINGGOLAN - “L’addio di Barella? Nicolò per me in questi anni è stato come il quinto figlio, mi è spiaciuto talmente tanto venderlo che mi è scattata la molla: senza di lui volevo costruire un centrocampo ancora più forte. E così sono arrivati Nainggolan, Rog, Nandez. Nell'anno dello scudetto il Cagliari vendette Boninsegna all'Inter e prese Domenghini, Gori e Poli. Però non scriva che sogno lo scudetto. Nainggolan? L'ho chiamato a luglio: gli ho detto che volevo fare una squadra forte e gli ho chiesto se era disposto ad aiutarmi. Mi ha detto: pres, mi dia un mese per provare a convincere Conte, se non ci riesco l'1 agosto sono da lei. Ha firmato il 4, è stato di parola. Ci sta dando qualità tecnica e personalità. Sta avendo l'impatto di Gigi Riva nel suo Cagliari. A proposito: per la festa dello scudetto e il centenario lo rivogliamo con noi. Nandez diventerà un top player, è destinato alla Premier ma prima deve crescere con noi. Rog era stato un grande investimento a Napoli, ma non era sbocciato. Noi abbiamo colto l'occasione e ringrazio il ds Carli per l'intuizione. Luca Pellegrini? Può diventare il terzino sinistro della Nazionale".

SINGOLI -“Cragno? Nella sfortuna abbiamo avuto la fortuna che il mercato fosse ancora aperto: Olsen lo conoscevo, è giocatore di livello internazionale. A Roma era anche andato bene nel girone di andata, però doveva sostituire un mostro sacro come Alisson, oggi tra i primi tre al mondo, e hanno iniziato a crocifiggerlo. Simeone? Trattavamo lui e Defrel e abbiamo scelto lui, nonostante fosse già in trattativa avanzata con la Samp. Pavoletti? Lo aspettiamo a braccia aperte e intanto speriamo di rilanciare anche Cerri. Joao Pedro? Lo scorso anno mi aspettavo qualcosa in più da lui, quest'anno mi sta restituendo tutto con gli interessi e gli abbiamo rinnovato il contratto. Pisacane? Rastelli mi convinse a prenderlo dicendomi che aveva cazzimma, oggi è un nostro perno e meriterebbe l'azzurro".

OBIETTIVI -“Dopo la sosta affrontiamo il Lecce, una squadra molto ben organizzata, dovremo stare molto attenti. Va salvaguardata la posizione di chi ha conquistato sul campo la partecipazione, come successo all'Atalanta quest'anno con la sua prima Champions. L’anno prossimo potrebbe capitare al Cagliari? Asibiri a su prossimo allenamentu (Giulini risponde in sardo, ndr). Ossia: ‘Arrivederci al prossimo allenamento’. Questo è l'obiettivo più vicino che abbiamo”, ha concluso.