Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Cagliari-Napoli, Gattuso: “No alle interpretazioni individuali, serve crescere mentalmente. Allan? Ecco come stanno le cose”

Le dichiarazioni del tecnico azzurro, Gennaro Gattuso, alla vigilia della gara contro il Cagliari

Mediagol93

Il Napoli scalda i motori in vista della sfida contro il Cagliari.

Giornata di vigilia per gli azzurri che, domani pomeriggio, affronteranno il Cagliari di Rolando Maran nella sfida valida per la ventiquattresima giornata di Serie A. Gli uomini di Gattuso, dunque, approderanno in Sardegna con l'obiettivo di riscattare il brutto ko rimediato contro il Lecce e risalire così in classifica. Un obiettivo di cui lo stesso tecnico del Napoli ha parlato nella consueta conferenza stampa pre-gara.

"C'è tanto lavoro, fatichiamo a spiegarci perché non ci esprimiamo con continuità. Bisogna interpretare le partite in un certo modo, non vanno bene interpretazioni individuali. Non abbiamo bisogno di andare a trovare stimoli per andare in Europa League o in Champions League. Dobbiamo fare 40 punti. Dobbiamo pensare a fare bene, ma non per la classifica. Qua di stimoli ne abbiamo tanti perché siamo ancora in una zona pericolosa. Dobbiamo crescere mentalmente perché stiamo pagando una questione di testa. Sento dire che prepariamo bene le coppe e non il campionato perché non ci sono stimoli, ma non è così. Non snobbiamo nulla, bisogna sempre giocare da squadra. A volte non sembriamo squadra e andiamo in difficoltà. In una partita ci sta un momento di sofferenza, su questo dobbiamo lavorare. Io ho detto che dopo che si chiudeva il mercato bisognava correre, lavorare, avere in testa il Napoli tutto il giorno. Io non devo gestire un giocatore. Ho 24-25 giocatori da gestire e non posso non essere coerente con loro. Bisogna pedalare. Cagliari? Fanno un gioco che dà fastidio. Buttano palla in area, giocano sugli attaccanti e se perdono palla vengono contro subito con grande veemenza. E' una partita che somiglia a quella con la Sampdoria. Palleggia meno del Lecce, ma è uno stadio difficile perché la palla non esce mai. Dovremo fare una partita molto attenta di testa, bisogna capire bene cosa fare".

"Gli stimoli - ha continuato Gattuso - dobbiamo trovarli guardando la classifica, non c'è nessuno stimolo in più. Non ho mai visto giocare i tifosi. Tre giorni fa erano in 60 mila a San Siro... Dobbiamo stare sul pezzo, pensare di giocare una grande partita. I tifosi dopo 10-15 minuti non li senti più perché sei preso dalla partita. Dobbiamo pensare alla squadra che affrontiamo, non ai tifosi".

L'allenatore fa poi il punto sugli infortunati:"Milik ha avuto una infiammazione al ginocchio e deve stare fermo. Contrattura invece per Lozano, Koulibaly non si sente al 100%, Allan non si è allenato come piace a me: ha fatto delle grandi camminate e questo a me non sta bene. Insigne e Ghoulam? Se non ho detto nulla vuol dire che sono convocati. Come stanno gli altri giocatori che non ha nominato nel punto sugli infortunati? Stanno tutti benissimo. Mertens? Palle difficili le fa sembrare facili. L'altro giorno ci ha fatto respirare, sapendo gestire le palle, con grande qualità. E' un giocatore che vede la porta, quando viene a legare è furbo. Senza lui abbiamo perso tanto. Per me può fare tutto, non è solo un numero 9. Può giocare esterno, centravanti. Ha una furbizia incredibile e una grandissima tecnica".

Inevitabile la parentesi relativa alla partita con l'Inter: "Uno può vedere il calcio come vuole. Catenaccio o non catenaccio non mi interessa, quando una squadra va a San Siro e fa il 46% di possesso palla c'è poco da aggiungere. Non abbiamo fatto nessun catenaccio, ma abbiamo giocato da squadra corta ed organizzata. Io vedo il calcio in due fasi, quella di possesso e non possesso. Poi si può discutere sulla pressione, alta o bassa. L'errore più grande quando sono arrivato qua è stato uno: fare una pressione ultra-offensiva sistematicamente. Quando ho capito che questa squadra non riusciva a supportare la pressione ultra-offensiva mi sono messo 10-15 metri indietro. Oggi la squadra deve stare compatta e non allungarsi. I centrocampisti devono essere bravi a chiudere gli spazi, poi questa squadra ha qualità quando ha la palla. Con il Lecce perdevamo le prime palle, non la seconda o la terza palla. Questo non è un problema della difesa, ma di tutta la squadra che quando si allunga non riesce a essere compatta. Dobbiamo andare con veemenza sul pallone. La squadra va bene in fase di possesso, ma bisogna essere più umili in fase di non possesso".

Gattuso si è poi espresso sul momento vissuto dal Napoli: "La squadra non mi dà mai modo di farmi sbroccare, vedo sempre gli allenamenti. E poi rimango sorpreso. Qua non si dorme più. Io la notte non dormo più, mi sveglio e ho gli incubi. E' difficile dare una spiegazione a questo Napoli bipolare. Noi dobbiamo annusare prima, dobbiamo pensare prima. Non bisogna pensare di essere più forti di Lecce, Cagliari. Ogni partita ha una sua storia. Dobbiamo farci trovare pronti su ciò che non ci piace fare, ossia stare là, subire. E invece no, dobbiamo migliorare a stare là e non avere la sensazione di poter prendere gol ogni volta che superano la trequarti. Come abbiamo fatto a San Siro con l'Inter: siamo stati là, abbiamo sofferto".

Chiosa finale sui singoli e sulla possibilità di ripartire dal tridente storico composto da Callejon-Mertens e Insigne: "Elmas non mi sorprende. Lui sa che deve migliorare, che deve imparare a stare nel campo. Ha una forza incredibile. Ancora regala troppe corse a vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica, non la sua forza che ho notato dopo tre giorni. Deve imparare a stare in campo, può fare ancora meglio. Ha 20 anni, è molto molto forte. Ha la testa da calciatore. Ha voglia, è un po' permaloso ma ascolta e va bene. L'importante è che quando sbaglia tira su la testa. Demme? E' importante, ma lo è anche Lobotka, che mi piace molto ma deve crescere fisicamente. Demme è un giocatore che fa tanti chilometri e ci dà equilibrio. E' importantissimo ma mi aspetto tanto anche da Lobotka. Dobbiamo essere bravi noi a dargli minutaggio. Ho giocatori forti in attacco, decido gara dopo gara. In questo momento sto dando pochissimo spazio a Lozano, è vero, però nessuno parla di Llorente che è un gran professionista, si mette sempre a disposizione e meriterebbe molto più spazio. Ma voi parlate solo di Lozano perché è costato 50 milioni e va bene. Le cose che faccio qui non sono dovute all'antipatia per qualcuno, decido in base alla funzionalità per la squadra. Dopo vengo massacrato, ma so che le mie scelte sono fatte in buona fede. Avete scritto che in Messico mi hanno dichiarato guerra per Lozano, e pazienza, vorrà dire che non andrò più in Messico. Mi dispiace per tutti i giocatori, non solo per Lozano. Abbiamo tanti giocatori forti, specialmente in attacco dove c'è tantissima qualità".