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Brescia, Cellino: “Tonali rifiutò PSG e Barcellona, il suo futuro è in Italia. Lui ha delle preferenze, ma mi ha nascosto una cosa”

LEEDS, ENGLAND - DECEMBER 13:  Massimo Cellino President and Director of Leeds United during the Sky Bet Championship match between Leeds United and Fulham at Elland Road on December 13, 2014 in Leeds, England. (Photo by Clint Hughes/Getty Images)

Massimo Cellino, patron del Brescia, ha delineato il futuro di Sandro Tonali: "Inter e Juve sono le destinazioni che preferisce"

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"Nasser lo vorrebbe a Parigi, ma Tonali in Francia non vuole andare".

Parola di Massimo Cellino. Il patron del Brescia, intervenuto ai microfoni del 'Corriere dello Sport' è tornato a parlare del futuro di Sandro Tonali, provando a fare chiarezza sulle tante e insistenti voci di mercato. Considerato come uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio, il numero 4 delle Rondinelle alla sua prima stagione in Serie A ha già ampiamente messo in mostra le sue qualità, attirando l'interesse di molti top club. Nonostante il centrocampista classe 2000 non gradisca la destinazione francese, una separazione al termine della stagione sembra a dir poco inevitabile: "Di certi giocatori m’innamoro e non vorrei mai venderli. Costruirgli attorno una bella squadra, una squadra da soddisfazioni, era il mio sogno. Mi rendo conto però che il ragazzo ha traguardi personali importanti, una famiglia che lo segue, in particolare la madre". 

Il futuro di Tonali sembra però parlare italiano: "Inter e Juve sono le destinazioni che preferisce. De Laurentiis mi ha offerto 40 milioni, la Fiorentina è pronta a fare carte false, ma il suo destino è abbastanza segnato.Non sto trattando con nessuno. Ci sono ancora dodici partite da giocare e il ragazzo deve restare sereno. Sono curioso di verificare la reazione della squadra, prima viene il Brescia".

Chiosa finale del numero uno del club biancoazzurro sul lusinghiero interesse del Barcellona: "Prima del Covid il Barcellona era arrivato a 65 milioni più due ragazzi molto interessanti valutati 7 e mezzo a testa, uno era un esterno difensivo. Credo che i dirigenti catalani abbiano ricevuto una risposta che non hanno gradito. E non da Tonali. Sandro è un bambino che si illumina non appena vede un pallone, in campo gli ho visto fare cose impressionanti, lanci precisissimi di quaranta metri, contrasti perfetti, corto e lungo sono i suoi punti di forza, in un centrocampo a tre può giocare ovunque. La personalità… Si sacrifica per la squadra, prima della sospensione mi aveva nascosto un’infiammazione del quadricipite, voleva dare una mano ai compagni. Quando ce ne siamo accorti abbiamo dovuto fermarlo con la forza". 

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