Edgar Barreto saluta il club blucerchiato.
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Barreto-Sampdoria, l’ex Palermo svela i motivi del divorzio: “Sicurezza a rischio, il Covid ha fatto un casino”
Il paraguaiano svela i motivi che si celano dietro la scelta di porre fine, anzitempo, la sua esperienza in blucerchiato
Si conclude qui l'avventura di Edgar Barreto alla Sampdoria, cominciata 5 anni fa dopo la parentesi Palermo. Il paraguaiano, in scadenza a giugno, ha infatti deciso di porre fine alla sua esperienza in Liguria accelerando - di fatto - i tempi del suo addio. A spiegarne i motivi, durante un'intervista concessa ai microfoni del "Secolo XIX", è lo stesso centrocampista.
"Venerdì mattina sono passato al Mugnaini a salutare… sembrava un giorno normale, tanti sorrisi, qualche battuta, “cambiati e vieni a allenarti. Ho rescisso il contratto. Non si erano creati i presupposti giusti per il prolungamento… il Covid poi ha fatto un casino… la priorità per me è dare tranquillità alla mia famiglia… tanti dettagli, grandi o piccoli, che mi hanno portato a prendere questa scelta. Mi è dispiaciuto tantissimo chiudere così, diciamo che ho anticipato i tempi di un mesetto. Senza questo maledetto virus sarei arrivato regolarmente alla fine del mio contratto".
L'ex Palermo si è inoltre espresso sul suo futuro, escludendo la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo: "Sì, non smetto. Sto facendo il corso per allenatore ma se capita l’occasione, se c’è la possibilità, voglio giocare ancora e togliermi qualche altra soddisfazione. Se qualcuno pensa che io abbia rescisso perché non sto bene fisicamente, sbaglia. Dal ritiro di Ponte di Legno a oggi mi sono sempre allenato regolarmente, sono sempre stato convocato, poi chiaramente ogni allenatore fa le proprie scelte. Ma non ho mai perso la mia positività nei confronti del gruppo e non sono uno di quelli che rompe le scatole se non scende in campo. Chi mi conosce lo sa bene. Chiaramente ogni calciatore vuole essere un titolare, ma che giocassi o meno, l’atteggiamento e l’impegno in settimana sono stati sempre gli stessi. Mi hanno già chiamato dall’Olanda, la mia ex squadra del Breda. Vediamo. E’ anche vero che a Genova io e la mia famiglia stiamo benissimo, abbiamo costruito tanti legami, tante amicizie. Ci piacerebbe restare a vivere qui. Magari spunta qualcosa vicino. Aspetto e nel frattempo mi tengo allenato".
"Con mia moglie Rocio - ha continuato Barreto - abbiamo condiviso la scelta. Il figlio più grande, Matìas, è quello che ha capito, Iker e Oliver sono troppo piccoli. Durante il lockdown abbiamo riguardato insieme alcune mie vecchie partite, anche del Mondiale con il Paraguay. Ho capito, si vede che loro vogliono ancora vedermi giocare e sarà così".
Barreto ha infine raccontato il suo periodo di convivenza con il virus: "Sono stato influenzato un paio di giorni, un po’ di pesantezza agli occhi, poi stop. Però la mia grande paura era di trasmetterlo alla mia famiglia. E anche adesso, non me la sentirei di rischiare. In tanti dicono che una volta passato uno resta immune. Ma non ci sono certezze. Anche nel nostro spogliatoio a qualcuno è capitato di guarire e poi risultare di nuovo positivo. Riprendere a giocare significa anche andare in trasferta, viaggiare, dormire in albergo, incontrare persone. E per quante precauzioni tu possa prendere, non puoi mai sentirti sicuro...".
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