Giorgio Chiellini, alla vigilia della prima delle due sfide dell’Italia contro la Svezia, decisive per la qualificazione al Mondiale 2018 in Russia, in conferenza stampa si è soffermato sulle condizioni critiche del reparto difensivo nel calcio italiano.
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Italia, Chiellini: “Il guardiolismo ha rovinato i difensori italiani. Segreto di Bonucci? Ero io…”
Il difensore della Juventus, in trasferta con la Nazionale, intervenuto in conferenza stampa, si è espresso sullo stile di gioco delle difese italiane e si è soffermato sull’ex compagno di squadra Leonardo Bonucci
"Il 'guardiolismo' ha rovinato un po’ i difensori italiani: ora tutti sanno impostare e si allargano ma non sanno marcare. Quando ero giovane, ci si esercitava a 'sentire l’uomo' e a marcare in area. Adesso sui corner i difensori italiani lasciano tutti liberi: è un peccato perché si perde l’essenza di una scuola. Noi non potremo fare mai il tiki-taka come in Spagna, non fa parte del nostro dna. Per tornare ai vertici del calcio mondiale all’Italia serviranno i bomber, come quelli che avevamo venti anni fa, ma anche il ritorno di qualche difensore “vero” in più sarebbe gradito".
Il calciatore della Juventus ha però voluto guardare per un momento al futuro, da anni ormai, infatti, il reparto difensivo della Nazionale italiana è affidato all’ex blocco bianconero composto da appunto Giorgio Chiellini, dal compagno di squadra Andrea Barzagli e dall’adesso rossonero Leonardo Bonucci, e completato dal leggendario portiere Gigi Buffon, ma si rivela speranzoso: "Non è vero che non ci sono nuovi centrali: Rugani, Caldara, Romagnoli sono tre ragazzi del ‘94, devono crescere in esperienza internazionale, come ho fatto io; anzi, alla loro età anzi ne avevo anche meno. Ma faranno bene".
A proposito del momento di smarrimento che l’ex compagno di squadra Leonardo Bonucci sta vivendo, dopo essere approdato tra i rossoneri: "L’equilibrio è fondamentale. Anche il più grande difensore da solo non basta. Il calcio è uno sport di squadra e si vive di alchimie. Non sempre un giocatore funziona allo stesso modo da una squadra all’altra: in un posto è da otto, magari in un altro è da sei. Contano alchimia, spaziatura, conoscenza. Nel calcio c'è una velocità tale che in campo si fa fatica a parlarsi, così la conoscenza reciproca diventa un valore aggiunto inestimabile.” - ha dichiarato.
Ma i due, per fortuna, si ritroveranno ancora in azzurro: "Il segreto di Bonucci ero io? E lui era il mio... Diciamo che qui in Nazionale possiamo sfruttare il segreto reciproco almeno fino in Russia".
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