A due giorni dalla prima delle due sfide contro la Svezia, nel corso delle quali l'Italia di Gian Piero Ventura si giocherà la qualificazione ai prossimi Mondiali, il capitano Gianluigi Buffon si è espresso sulle possibilità da parte degli azzurri di vincere lo spareggio e di staccare il pass per la Russia.
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Italia, Buffon sfida la Svezia: “Se passiamo, sarò leggenda. Io so cosa serve per vincere…”
Le parole del portiere e capitano della Nazionale italiana a due giorni dallo spareggio contro la Svezia: "
"Lo spareggio è sempre un rischio - ha dichiarato il numero uno della Juventus ai microfoni di Rai Sport -. Le squadre nordiche sono metodiche. Fanno paura, fanno le solite cose ma le fanno bene. Con queste squadre se giochi da 6 perdi, se giochi da 6,5 pareggi, se lo fai da 7 in su vinci. Per questo bisognerà fare una bella partita anche individualmente".
RIFLESSIONI - Piedi ben saldi a terra e testa alle sfide in programma venerdì e domenica sera, il portiere classe '78 si appella all'esperienza. "Vent'anni fa, in maniera spavalda avrei detto 'siamo già al Mondiale'. Adesso dico che stiamo lavorando per arrivarci", ha proseguito. Parole che lasciano trasparire una saggezza accumulata negli anni, mista ad un pizzico di nostalgia verso il passato. "Un po' mi manca quella spensieratezza, quella spavalderia tipica di chi è giovane e deve ancora prendere bacchettate sulle dita - ha detto Buffon -. Più vinci, più sbagli, più impari; poi maturi e impari a contare fino a dieci. Adesso sono più riflessivo, mi auguro che sia diventato anche un portiere migliore. Una volta combattevo l'ignoto con un eccesso di esuberanza che poteva sembrare irriverenza nei confronti del mondo, adesso invece so bene a cosa vado incontro".
UNO SGUARDO AL PASSATO - Il portiere e capitano della Juventus e della Nazionale italiana, ha iniziato la sua carriera in azzurro proprio in occasione di uno spareggio, allora fortunato, giocato proprio in quel di Mosca. "Il ricorso è molto simpatico, ma ne avrei fatto volentieri a meno. Se passiamo, per me sarà leggenda. L'importante è che il risultato finale sarà lo stesso di vent'anni fa". Le insidie, però, si celano tra i ricordi; è inevitabile, dunque, ripensare al pareggio tanto discusso tra Svezia e Danimarca che determinò l'eliminazione dell'Italia nella fase a gironi dell'Europeo 2004. "Il tempo passa, è inevitabile che l’uscita con cinque punti da quell'Europeo fu bruciante, una grande delusione. E’ anche vero che se avessimo fatto meglio non ci sarebbe stato questo tipo di problematica. Se ti ritieni una squadra o un giocatore forte, sai che il destino passa dalle tue mani", le sue parole.
RACCOGLIMENTO ALLO STADIO FILADELFIA - Il clima, nonostante la pressione, è piuttosto sereno. Buffon, per questo motivo, ci tiene a minimizzare le voci che hanno esaltato il raccoglimento degli azzurri allo Stadio Filadelfia di Torino a seguito del pareggio maturato contro la Macedonia: “È stata fatta passare come un qualcosa di eccezionale. Io vedo normale che dei professionisti al momento in cui non riescono a esprimersi e a raccogliere determinati risultati, se hanno a cuore il lavoro che stanno facendo, le sorti della propria Nazione, debbano fare il massimo e debbano essere disponibili a qualsiasi tipo di confronto per poter superare ogni tipo di ostacolo".
SU VENTURA... - "Penso che il mister non abbia ancora deciso che tipo di partita faremo nello specifico. Penso però che il ct sappia benissimo come approcciare queste gare. Ci affidiamo a lui, abbiamo piena fiducia in lui", ha concluso Buffon.
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