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Gli inquietanti sospetti di Ogbonna: “Io e Balotelli fuori dalla Nazionale? Non vorrei fosse una scelta politica. La gaffe di Tavecchio…”

Gli inquietanti sospetti di Ogbonna: “Io e Balotelli fuori dalla Nazionale? Non vorrei fosse una scelta politica. La gaffe di Tavecchio…”

Le dichiarazioni del difensore del West Ham, da tempo non convocato in Nazionale: "Tavecchio? Si fa finta di niente e si va avanti anche di fronte a una frase che non mi sembra delle più felici"

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"Credo di essere cambiato moltissimo in Inghilterra, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Prendo le cose più di petto, mentre in Italia ero più 'coccolone' e tranquillo nella mia zona di comfort. Andare all'estero mi ha fortificato".

Lo ha detto Angelo Ogbonna, intervistato dal 'Corriere della Sera'. Il difensore attualmente in forza al West Ham, nell'estate del 2015 ha lasciato l'Italia e la Serie A per approdare in Premier League. Una scelta che il centrale classe '88 certamente rifarebbe. Intanto, l'ex giocatore di Torino e Juventus ha detto la sua anche a proposito della mancata qualificazione della Nazionale italiana ai prossimi Mondiali. "Si è dato per scontato che dovevamo andare ai Mondiali perché ci chiamiamo Italia. Se vogliamo ripartire e non sprecare l'occasione dobbiamo renderci conto che non siamo più il calcio di riferimento. Gli stranieri sono un problema? La Premier è occupata da stranieri, ma l'Inghilterra va al Mondiale. E ci va con una Nazionale multiculturale", sono state le sue parole.

D'altra parte, Ogbonna in Nazionale non mette piede da tempo... "Per un difensore all'estero il rischio è di farsi dimenticare? Non penso. E' vero che un attaccante puù farsi notare coi gol, mentre il difensore è più legato ai risultati della squadra. La Nazionale? Se devo dire la verità non so se la mia assenza nell'ultimo anno sia politica o tecnica. Potrebbe essere stata politica? Spero di no. Prima di pensare alla formazione, c'è da riformare la federazione. Dopodiché per me è un'abitudine non essere considerato, un po' come Balotelli. Cosa c'entra Mario? Mi baso sulle scelte dell'allenatore - ha dichiarato il difensore originario di Cassino -. Io e Mario abbiamo iniziato il percorso azzurro assieme. Ma io penso di fare parte ancora della Nazionale, anche se non mi convoco certo da solo. Però gioco in un campionato ultra competitivo, dove tutti vanno al Mondiale. Tranne me, Darmian, Zappacosta e Gabbiadini? Quando ce ne renderemo conto, magari noi italiani torneremo umili. Tavecchio? Quella gaffe poteva dare il pretesto per andare in un'altra direzione. Ciò che infastidisce è che non basta nemmeno l'evidenza: si fa finta di niente e si va avanti anche di fronte a una frase che non mi sembra delle più felici. Se mi sono mai sentito straniero in Nazionale? No, questo no. Il mio sogno? Tornare in Nazionale, magari già a Wembley a fine marzo contro l'Inghilterra. E vincere la Champions. Ma anche la Premier non sarebbe male...".

PREMIER E VAR -"Le cose me le sono sempre sudate, ma rispetto ad altri che hanno più volte cambiato squadra e soprattutto città io sono sempre rimasto a Torino, prima al Toro e poi alla Juve. E questo incide. Mai pentito di aver lasciato l'Italia? Mai. Non mi mancano le polemiche eccessive. Il Var? In realtà non so se per un difensore sia un bene averla: è molto più dura perché alcuni nostri giochetti non li possiamo più fare. Conte non mi ha sorpreso, è un rivoluzionario. Il Manchester City di Guardiola è una squadra veramente forte, con un gioco molto complesso da contrastare. Se vanno avanti così la Premier è loro. La Champions non lo so, perché il campionato inglese è molto probante. La Juventus col Tottenham è favorita, ma gli Spurs non vanno sottovalutati, perché sono una vera squadra inglese che non molla mai. E non hanno grossi punti deboli. Il mio cuore è milanista. Bonucci? Dietro ai suoi scivoloni non c'è solo la colpa individuale, ma il momento difficile della squadra e della società. La forza della Juventus è saper gestire la pressione come nessun altro", ha concluso Ogbonna.