Il Foggia Calcio continua, con nuovi ricorsi al Tribunale amministrativo regionale e al Collegio di garanzia del Coni, la sua battaglia giudiziaria, nel tentativo di ottenere la riammissione in Serie B o il risarcimento economico.
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Foggia, ricorso al Tar contro Coni, Figc, Lega B, Salernitana e Palermo. L’avvocato del club: “Se dobbiamo ‘morire’ lo faremo con dignità”
Il Foggia si gioca l'ultima carta per provare a difendersi dai soprusi che hanno leso l'immagine del club: depositato ulteriore ricorso al Tar del Lazio
Dopo essere stato escluso dal professionismo per aver presentato una domanda di partecipazione alla Serie C non completamente aderente ai parametri e requisiti richiesti, la società a carico della famiglia Sannella, ha depositato al Tar del Lazio un ricorso contro Coni, Figc, Lega di B,Salernitana e Palermo: un reclamo - spiega l’odierna edizione de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ -, in cui viene chiesto l'annullamento dell'intero giudizio sportivo disciplinare a carico del club rossonero, promosso dalla Procura federale e conclusosi con i 6 punti di penalizzazione scontati nel campionato scorso di B e la conseguente retrocessione in C; l'annullamento della decisione della Corte federale d'appello della Figc che ha modificato la sanzione ai danni del club rosanero (da retrocessione all' ultimo posto del campionato scorso di B a 20 punti di penalizzazione); l'accertamento del diritto del Foggia Calcio ad essere ammesso al campionato di B 2019/2020 e ad avere un risarcimento danni non inferiore ai 34 milioni di euro per l'esclusione dal torneo cadetto.
L' udienza è stata fissata per il prossimo 9 settembre, data in cui potrebbe arrivare anche il giudizio del Tar sull'altro ricorso presentato a fine campionato dallo stesso Foggia o in merito al negato diritto alla disputa dei playout. Ma oltre che al Tar del Lazio, la società rossonera si è rivolta nuovamente anche al Coni con l’obiettivo di provare, quanto meno, a difendersi dai soprusi che hanno leso l'immagine del club, della città e della sua gente: “Chiediamo l'annullamento del procedimento giudiziario che è partito dalla penalità di 15 punti e si è concluso col -6 perché sono stati utilizzati come elementi probatori dell'illecito degli atti di un processo penale coperti da segreto istruttorio - ha spiegato l'avvocato Vincenzo De Michele - peraltro di un'inchiesta in cui non si è ancora chiusa la fase delle indagini preliminari, né tantomeno è stato chiesto l'eventuale rinvio a giudizio”.
“Abbiamo interpellato la neonata sezione del Collegio di garanzia dello sport che ha come competenza le ammissioni ed esclusioni che riguardano i tornei calcistici - ha proseguito -, in merito alla mancata retrocessione del Palermo con conseguente declassamento in C dei rossoneri. Il Foggia è stato messo in liquidazione ma non è morto, e se deve morire vuole farlo con dignità”, ha affermato il legale del club rossonero.
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