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Juventus, CR7: “Guardo la boxe e non il calcio. Lo Sporting e la frase di mia madre..”

Juventus
Le dichiarazioni del cinque volte pallone d'oro: Cristiano Ronaldo

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di Nicolò Cilluffo

Nel corso del format di approfondimento sportivo 'Parallel Words' realizzato da 'Dazn' sono stati messi a confronto i pensieri e le idee di due campioni di levatura mondiale: Cristiano Ronaldo Gennady Golovkin. Il primo ha vinto di tutto con le maglie di Manchester United, Real Madrid, Juventus e Portogallo mentre il secondo è il miglior peso medio della boxe degli ultimi dieci anni.

L'attaccante portoghese si è dimostrato particolarmente interessato allo sport praticato dal kazako: ""Giocare a calcio è la mia passione, ma poi guardo altri sport in televisione. Tra una partita di calcio o un match di boxe o UFC, scelgo la seconda opzione. Non credo che avrei potuto fare il pugile, è dura. La boxe è più difficile perchè quando gareggi sei solo. Lavori in palestra, hai la tua squadra, ma poi loro non salgono sul ring con te. Nel nostro caso è diverso perché ci alleniamo insieme, ridiamo, è un tipo di sacrificio diverso".

Berhalter

Cristiano Ronaldo ha poi raccontato un interessante aneddoto che lo ha visto protagonista negli anni trascorsi nella fredda cittadina inglese:"Quando ero al Manchester United un allenatore faceva boxe con me. Penso che praticarla possa fare bene a un calciatore perché acuisce i tuoi sensi e impari a muoverti".

Il cinque volte pallone d'oro ha anche discusso degli anni passati sull'isola di Madeira, nei quali il giocatore bianconero iniziò ad approcciarsi ad una nuova realtà per lui e la sua famiglia: " Io e Golovkin siamo cresciuti in ambienti e culture diverse. E' stata dura perchè proveniamo da famiglie umili, non eravamo ricchi, quindi dovevi lottare per la tua vita. Le circostanze in cui cresci induriscono la tua personalià e il tuo carattere. Sono nato sull'isola di Madeira e all'età di 11 anni lo Sporting è andato a parlare con i miei genitori. Hanno detto loro che erano interessati ma mi sarei dovuto trasferire a Lisbona. Quando ho parlato con loro mia madre mi ha detto: "Figliolo, se è così e vuoi, vai". Ho pianto tutti i giorni perchè mi mancavano. Questo è stato il mio momento più difficile al pari della perdita di mio padre. Penso che sia bello avere emozioni, non nascondono chi siamo. Chi ha detto che gli uomini non piangono. Tutti abbiamo sentimenti e dobbiamo esprimerli".

Il giocatore portoghese, in seguito, si è soffermato sull'incedere del tempo: "A 33 anni inizi a pensare di essere in discesa ma io voglio continuare a giocare a calcio. La gente potrebbe pensare: "Cristiano è stato un giocatore incredibile ma adesso è lento". Non voglio che questo accada. Puoi prenderti cura del tuo corpo ma non è questo il problema. Dipende dalla tua testa, dalla tua motivazione ed esperienza. Federer ad esempio ha 39 anni ed è ancora al top".

 

 

 

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