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Atalanta, Kessié si racconta: “Voglio l’Europa, la gente mi ama. Contro il Palermo…”

Atalanta, Kessié si racconta: “Voglio l’Europa, la gente mi ama. Contro il Palermo…”

L'intervista al calciatore rivelazione del campionato di Serie A: "In estate mi ero fissato un obiettivo preciso: l'anno scorso avevo fatto quattro gol, per cui avevo detto che avrei voluto farne otto quest'anno".

Mediagol40

Sliding doors. Perché questa partita (Palermo-Atalanta), Franck Kessié l'avrebbe potuta giocare con la maglia rosanero, se solo le cose fossero andate diversamente nell'estate del 2016.

Rino Foschi (direttore sportivo del Palermo per poche settimane) lo aveva avuto al Cesena e aveva caldeggiato l'acquisto alla società che poi prese altre scelte. C'è da dire che l'Atalanta, intanto, non aveva mostrato alcun segnale di apertura rispetto all'ipotesi di privarsi dell'ivoriano, oggi oggetto preziosissimo in sede di mercato (si pensa che la Roma l'abbia già prenotato). "Sinceramente non mi aspettavo questo inizio di stagione, almeno così - racconta il classe '96 ai microfoni del sito ufficiale del club bergamasco -. Sapevo che avrei potuto fare bene, ma non pensavo così bene alla prima stagione in Serie A. Sono un po' sorpreso anche io, ma per questo so che devo ringraziare mister Gasperini. Lui ha fatto tanto per me. Venivo dalla B, eppure mi ha subito dato fiducia. Lui ha sempre detto che se ti alleni bene, alla domenica giochi. Ed è stato un grande stimolo a dare sempre il meglio”.

OBIETTIVI -"In estate mi ero fissato un obiettivo preciso: l'anno scorso avevo fatto quattro gol, per cui avevo detto che avrei voluto farne otto quest'anno. Me ne mancano ancora due. In più vorrei fare ancora qualche assist: ora sono a due, vorrei arrivare a sei per raddoppiare quelli dell'anno scorso. Ma soprattutto vorrei dare un contributo importante per portare il più in alto possibile l'Atalanta, magari anche in Europa”.

CONTRO IL PALERMO -"La partita del girone d'andata aveva segnato il momento più difficile della nostra stagione e il ricordo di quella sconfitta ci sarà utile domenica. Queste sono le partite che considero più difficili, più di quando affronti le grandi. Perciò dovremo fare una grande gara e affrontarla nel modo giusto".

PERSONALITA' - "Per me il calcio è prima di tutto un gioco. Io mi diverto ancora a giocare. Sono altre le cose di cui aver paura. Della guerra bisogna aver paura, non di una partita di pallone. E quando gioco ripenso ai tanti sacrifici che ha dovuto fare la mia famiglia per permettermi di realizzare il mio sogno. E anche quelli che ho fatto io, come arrivare in Italia a 18 anni. Non è stato facile, ma mi dà ancora più forza per andare avanti e cercare di fare sempre meglio”.

BENIAMINO -"Mi basta uscire per una passeggiata per capire che qualcosa è cambiato. Ora la gente mi ferma, mi chiede una foto o un autografo. Prima non accadeva spesso. E devo dire che mi fa un grandissimo piacere. E' sempre bello sentire l'affetto della gente”.

BERGAMO - "Mi piace Bergamo, è una città bella e tranquilla dove si vive bene. Io poi passo tanto tempo in casa, ma mi piace anche andare a giocare a bowling coi miei amici”.