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Botta e risposta

Atalanta, Gomez shock: “Gasperini mi aggredì fisicamente”. La replica: “Fu lui ad aggredire”

Atalanta, Gomez shock: “Gasperini mi aggredì fisicamente”. La replica: “Fu lui ad aggredire”

Il fantasista sudamericano ha esposto con chiarezza i motivi che lo hanno portato lontano dal progetto nerazzurro

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Gasperini ha cercato di aggredirmi fisicamente per aver disobbedito ad un indicazione.

Queste le parole di Papu Gomez, ex trequartista dell'Atalanta oggi in forza al Siviglia. L'argentino è tornato sul burrascoso addio che lo ha visto lasciare la casacca nerazzurra nella scorsa sessione invernale di calciomercato, in seguito a diversi diverbi e incomprensioni con il suo ormai ex tecnico Gian Piero Gasperini. Una telenovela durata per qualche mese e conclusasi con il trasferimento dell'ex Catania tra le fila del Siviglia. Una conclusione amara per la storia calcistica positiva scritta dal classe '88 nelle sue sette stagioni bergamasche.

Intervenuto ai microfoni de La Nacion, Gomez è tornato sugli episodi che lo hanno visto andare in controtendenza rispetto all'ex tecnico, finendo poi per prendere strade diverse. Qualche parola di troppo e una tentata aggressione fisica descritta dal Papu, che ha descritto con tali parole lo spiacevole accaduto di circa un anno fa. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: “Ho sbagliato qualcosa presumo perché nella partita di Champions League contro il Midtjylland, ho disobbedito ad un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e l’allenatore mi ha chiesto di spostarmi a destra, mentre io stavo facendo molto bene a sinistra. Ho detto di no. Immagino che l’aver risposto così, a metà gara e davanti alle telecamere, abbia creato la situazione perfetta perché si arrabbiasse. In quel momento ho capito che sarei stato sostituito all’intervallo e così è stato. Negli spogliatoi però lui ha oltrepassato i limiti ed ha cercato di aggredirmi fisicamente". 

“Lì ho detto basta. Si può discutere ok, ma l’aggressione fisica è intollerabile. Ho chiesto un incontro con il presidente Antonio Percassi e gli ho detto che non avrei avuto problemi ad andare avanti. Ho capito di aver sbagliato, che da capitano non mi ero comportato bene e che ero stato un cattivo esempio disobbedendo all’allenatore, ma gli ho anche detto che volevo le scuse di Gasperini”.

Il giorno dopo c’è stata una riunione con tutta la squadra. Mi sono scusato con l’allenatore e i compagni per l’accaduto, ma non ho ricevuto scuse. Come dovevo intendere la cosa? Io avevo sbagliato e lui aveva fatto una cosa giusta? È iniziato tutto da lì. Dopo qualche giorno ho detto al presidente che non volevo più lavorare con Gasperini all’Atalanta. Lui mi ha risposto che non mi avrebbe lasciato andare e quindi è iniziato un braccio di ferro che ho pagato: sono finito fuori rosa”.

“È stato brutto, dopo tutto quello che ho dato per il club. Si sono comportati male. Il presidente non ha avuto le palle di chiedere all’allenatore di scusarsi con me. Così è finito tutto. Ma non è tutto, visto che per me si sono anche chiuse le porte del calcio italiano: non volevano cedermi a nessun big perché dicevano che avrei rafforzato una rivale. Grazie a Dio è arrivato il Siviglia che mi ha permesso di continuare a competere ad alti livelli per poter aspirare alla Copa America. Era quella la mia ossessione”.

A stretto giro arriva la replica di Gasperini a Gazzetta.it che respinge ogni accusa: "I comportamenti - dichiara Gasperini - e gli atteggiamenti di Gomez, in campo e fuori, erano diventati inaccettabili per l’allenatore e per i compagni. L’aggressione fisica è stata sua, non mia, ma il vero motivo per cui è andato via da Bergamo è per aver gravemente mancato di rispetto ai proprietari del club. Mi auguro che Gomez possa continuare a far parlare di sè con le prestazioni, come faceva all’Atalanta".

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