Inizia ufficialmente la nuova esperienza al Torino per Ivan Juric, nuovo tecnico del club granata. L'ex allenatore di Genoa e Verona ha oggi presieduto la sua prima seduta d'allenamento da coach del club torinese, mentre nel pomeriggio è in programma la conferenza stampa di presentazione. Di seguito le parole del mister serbo al fianco del presidente granata, Urbano Cairo, anch'egli presente in sala stampa presso lo Stadio Olimpico "Grande Torino".
CALCIOMERCATO TORINO
Torino, Juric si presenta: “Prematuro dare obiettivi. Belotti? Abbiamo parlato”
Inizia oggi il nuovo corso professionale di Ivan Juric che dalla sala stampa dello Stadio Olimpico Grande Torino, è stato presentato ufficialmente dopo aver diretto questa mattina il suo primo allenamento in maglia granata
OBIETTIVO E SENSAZIONI - "Quando fai due anni come il Toro, vuol dire che ci sono problemi vari. Devi partire da questo, non devi illudere: si parte per migliorare e portare un calcio propositivo e aggressivo, facendo passi in avanti. Adesso dire un obiettivo non ci sta".
IL VALORIZZATORE - "Che etichetta mi piace di più? A Verona abbiamo fatto un decimo e un nono posto, valorizzando i giocatori. Ed è una cosa bellissima"
LA SCELTA - "C'era sensazione di capirsi e avere idee simili. E' una rosa da 10-12 giocatori da 96 in su, che possono fare meglio. La rosa migliorerà, Vagnati cercherà giocatori con queste caratteristiche per lavorare al meglio. Vedo prospettiva, è uno stimolo per far crescere la società e migliorarsi. Sicuro che il presidente sarà presente, qui possiamo creare qualcosa: è ciò che mi ha spinto ad accettare".
SUL MERCATO E GLI "INCEDIBILI" - "Voglio capire quali fossero le problematiche, so che in questo gruppo c'è gente valida e altri li devo valutare. Voglio creare lo spirito giusto, il ritiro servirà a questo. Ho già idee, posso dire Bremer, Buongiorno, Sanabria e Mandragora. C'è chi può fare meglio e chi deve liberarsi, dobbiamo portare freschezza e valori nuovi. Questi saranno i miei leader, c'è gente giusta".
SUL "GALLO", BELOTTI - "E' un top player, anche per il suo modo di fare calcio. L'ho detto al Gallo, quello degli ultimi sei mesi non mi è piaciuta. Valuterà lui, sceglierà lui se è il momento di cambiare o se mi viene a dire che è il mio capitano e viene a fare la battaglia con me. Ho notato un po' di saturazione e non di grande allegria, ci sta nel calcio. Questo è da valutare noi, vogliamo prendere una strada e non c'è posto per gente non contenta. Nell'ultimo anno non è stato il solito Gallo, non so perché: cosa è cambiato da arrivare in Europa a lottare per la salvezza?".
L'EVOLUZIONE GRANATA - "Voglio giocare con meno paura e con spirito diverso, affrontando le gare attaccando. Lo abbiamo fatto all'Hellas, mi sono fatto un film per questi prossimi tre anni: ci saranno giornate storte, ma si vedrà la nostra identità. E vogliamo vincere su ogni campo. Dobbiamo cercare di costruire un pezzo alla volta: io devo dare un segnale, sono convinto che il presidente vedrà le cose che ho in testa. L'esempio? Tutti pensano all'Atalanta: hanno un grande settore giovanile, poi Gasperini ha portato grande mentalità. Voglio creare un Toro forte: subito è impossibile, ma subito serve un segnale. E negli miglioreremo".
RINFORZI E TEMPI DI MERCATO - "Io non esigo, non dico di prendere questo o quello. Abbiamo idee chiare su ciò che serve, ma se non succede non muore qualcuno. Non c'è perfezione di tutto, anche a Verona ci siamo adattati. Serve lo spirito di adattamento, la voglia di fare sopperisce alle mancanze. Adesso voglio vedere tutti, anche chi non ha fatto bene, poi dopo avremo una percezione migliore delle cose. Poi affronterò l'argomento per non sbagliare. Il peggio è prendere qualcuno e sbagliare, bisogna essere sicuri su chi prendere. Anche l'anno scorso hanno speso soldi e se succede anche con me, faccio una festa. Tra Sanabria, Mandragora e tutti gli altri...io non sono abituato a questo lusso. Serve gente giusta, al momento mi fido. Poi vediamo".
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