La risposta dell'AIC.
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Serie A, il comunicato AIC: “Perplessi e sorpresi, scelta del Governo discriminatoria”
L'AIC ha pubblicato un comunicato ufficiale per criticare la scelte del Governo emanate dal nuovo decreto
Alcuni giorni fa il Governo italiano, tramite la figura del Premier Giuseppe Conte, ha dettato le nuove regole del decreto che entrerà in vigore dal 4 maggio e corrispondente con l'inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus: nel nuovo dpcm veniva annunciato la ripresa degli allenamenti individuali, mentre è stata ancora rimandata la data in cui sarà possibile svolgere allenamenti di gruppo.
Tale decisione ha scatenato la risposta della FIGC e soprattutto della Lega Serie A, che si è mostrata molto in disaccordo con le scelte intraprese dal Governo sottolineando come lo Stato non abbia considerato nel modo corretto le richieste del calcio italiano.
Nella giornata odierna anche l'Associazione Italiana Calciatori ha espresso la sua opinione in merito al nuovo decreto, criticando le scelte prese da Giuseppe Conte e dal comitato tecnico-scientifico. Queste il comunicato dell'AIC:
"L'Assocalciatori manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano. Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l'attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio! Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile u.s.".
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