Lunga intervista per il difensore del Genoa, Alessandro Vogliacco, intervenuto sulle colonne di "Repubblica" per soffermarsi sulla stagione appena conclusa - culminata con la promozione in Serie A - e sulla scomparsa del suocero Sinisa Mihajlovic.
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Genoa, Vogliacco: “Dimostrerò di essere da A. Gilardino? Feeling a prima vista”
"Voglio dimostrare di essere un giocatore di serie A. Il prossimo dal punto di vista professionale per me sarà un anno fondamentale. Sempre con grande umiltà, ma devo assolutamente dimostrare di poterci stare anch’io in un calcio di un certo livello.Perché non giocavo con Blessin? Ogni allenatore ha i suoi gusti e fa le sue scelte. Io mi sono sempre allenato bene, per me stesso e per provare a metterlo in difficoltà. Non se l’è sentita di smuoversi dalla sue convinzioni, però prima di ogni partita mi veniva a parlare, mi faceva i complimenti per come mi ero impegnato in settimana e mi diceva che avrei meritato di giocare".
Su Gilardino: "E col mister è stato feeling a prima a vista. Oltre a dare un gioco alla squadra, è stato straordinario nella gestione umana del gruppo. Aver lavorato tanto e bene, anche quando non giocavo, ha pagato. Ero pronto e nel nuovo sistema di gioco mi sono guadagnato una maglia da titolare".
Chiosa finale su Mihajlovic: "Quanto mi manca non essere stato allenato da mio suocero? Questa è una lacuna enorme e che non potrà essere colmata. Lui me lo diceva sempre: lavora, cresci e vedrai che un giorno ti prendo a giocare in una delle mie squadre. Sinisa era un uomo straordinario, in famiglia ci ha trasmesso una forza incredibile quando avrebbe dovuto essere il contrario. Mi ha lasciato una grande responsabilità: essere tosto come lui. Ci proverò".
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