Amarezza e delusione da parte d Massimo Taibi, ds della Reggina, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che esclude dalla Serie B il club calabrese
Amarezza e rabbia, dolore e frustrazione, ma anche orgoglio e tanta voglia di ripartire per riportare la Reggina alla dimensione che merita nell'universo del calcio professionistico. Massimo Taibi si è speso oltre ogni umana e ragionevole misura, in una situazione critica e surreale per certi versi, fungendo da unico mastice polo di riferimento dirigenziale per calciatori, staff, dipendenti e maestranze del club calabrese, sospeso per mesi in un limbo destabilizzante, ricco di incognite ed ansie per il futuro. La cessione delle quote e la vacatio societaria, tra Saladini e Ilari, l'esclusione sancita da Consiglio federale, Collegio di Garanzia del Coni e Tar del Lazio, con tanto di ricorso rigettato per ben tre volte dopo l'ultimo no del Consiglio di Stato. La Reggina è fuori definitivamente dal campionato di sSrie B 2023-2024, il club amaranto ripartirà dal ginepraio del dilettantismo. Il ds della società calabrese, ex portiere tra le altre di Milan e Manchester United, sfoga la delusione per un epilogo che era nell'aria ma non per questo meno amaro.
"Oggi mi hanno tolto un pezzo di cuore. Per me la Reggina è una storia fantastica, ce l’ho sulla pelle sin da quando ero calciatore, in questa città sono a casa, è qualcosa di mio e oggi ho preso una mazzata tremenda. Ho lottato come un leone in questi mesi perchè non volevo che finisse così. Avevo chiesto a tutti di parlare solo di serie B perché volevo difenderla, quella serie B che avevamo meritato sul campo per il quarto anno consecutivo. E invece no. Oggi mi hanno tolto un pezzo di cuore. Per me la Reggina è una storia fantastica, ce l’ho sulla pelle sin da quando ero calciatore, in questa città sono a casa, è qualcosa di mio e oggi ho preso una mazzata tremenda. Ho lottato come un leone in questi mesi perché non volevo che finisse così. Avevo chiesto a tutti di parlare solo di serie B perché volevo difenderla, quella serie B che avevamo meritato sul campo per il quarto anno consecutivo. E invece no -rivela Taibi nel corso dell'intervista concessa a Strettoweb.it -o voglio rimanere a Reggio, anche in serie D. La categoria non mi interessa. Fino a questo momento non volevo neanche pensarci, adesso non c’è più niente da fare per la serie B quindi possiamo soltanto pensare al futuro. E io non vedo il mio futuro lontano da questa splendida città, da questa fantastica gente e soprattutto dall’amaranto della Reggina. Per questo motivo, ne ho già parlato oggi pomeriggio con il sindaco Brunetti, presenterò una cordata di persone serie e ambiziose con cui potremo ripartire dalla Serie D. Sono imprenditori che lavorano nel Nord Italia ma hanno origini reggine e sono molto legati a questa terra. Sarebbero entrati anche nella nuova società in caso di serie B, come soci della nuova cordata, ma adesso potranno prendere le redini per ripartire con il calcio a Reggio e io ne sarò garante. Domani li incontro e poi li presenterò alla città, faremo la nostra candidatura nel bando del Comune, poi se ci saranno persone migliori, più solide e forti, ben venga per la Reggina".