A margine della lunga ed interessante intervista concessa alla redazione di Mediagol.it, il direttore sportivo dell'Avellino, Giorgio Perinetti, ex dirigente di Napoli, Juventus, Roma, Venezia, Genoa, Brescia e Palermo, tra le altre, ha rammentato alcuni dei profili più talentuosi incrociati in due momenti storici diversi della sua plurima esperienza manageriale con la società rosanero. Chiosa dedicata ad obiettivi, struttura, ambizioni e prospettive del club irpino, big del girone C di Lega Pro di cui è l'attuale polo dirigenziale di riferimento.
L'intervista
Perinetti: “Ilicic, talento e ombre. Roma sbagliò con Bombardini. L’Avellino in C…”
ILICIC E BOMBARDINI - I "Giocatori che go avuto durante la mia esperienza dirigenziale a Palermo che non hanno edificato una carriera proporzionale al loro grande talento? Ce ne potrebbero essere alcuni. Cito Josip Ilicic che per me poteva essere un calciatore di livello mondiale. Ha fatto una carriera importante ma non quella che avrebbe potuto fare a causa di alcuni problemi che sono stati sempre un po' psicologici e caratteriali. Non è riuscito a trovare la giusta continuità per esprimere il suo talento straordinario e che avrebbe potuto portarlo a giocare nelle migliori squadre d'Europa. Un calciatore per me bravissimo e talentuoso, ma anche incompiuto per le ombre che hanno avversato il ragazzo nel suo percorso. Il calciatore per cui invece stravedevo a Palermo era Davide Bombardini. La Roma lo gestì male perché lui passò dal club rosanero alla formazione di Fabio Capello pur non avendo un ruolo e caratteristiche tattiche funzionale e adatte a giocare in quella squadra. Sarebbe stato preferibile che il club giallorosso lo mandasse a giocare in un club che optava per il 4-3-3, non dico per forza il 4-2-4 dei rosanero di quel periodo. Lui è uno dei pochi giocatori che io ricordi che sapeva dribblare in un fazzoletto sulla riga di fondo. Non aveva bisogno di rientrare sul piede preferito, andava a saltare l'avversario con straordinaria naturalezza, era dotato di un dribbling tranciante e secco ed aveva la rara dote di riuscire ad abbinare qualità tecnica ad esplosività e rapidità non comuni ".
AVELLINO - "Puntavo sull'orgoglio e la voglia di rivalsa di Rastelli, visto che conosceva perfettamente l'ambiente di Avellino. Veniva da otto ko consecutivi lo scorso anno e nonostante questo gli abbiamo dato l'opportunità del riscatto. Abbiamo sfoltito la rosa dai giocatori che non consideravi adatti, facendo ben 18 cessioni. Un record in C, aggiungendo anche 15 giocatori nuovi, ci vuole tempo per amalgamare. Molti sono di esperienza e altri sono giovani importanti, si spera di aver trovato il giusto mix. Vedo in Pazienza, colui che ha preso l'eredità di Rastelli, un ragazzo positivo, concreto, con idee molto chiare e che sta conducendo molto bene la nave. Speriamo la porti in porto. Ovviamente considerando il coefficiente di difficoltà del girone C, che presenta grandi big e spesso delle sorprese. Consideriamo che il Crotone, in Lega Pro, l'anno scorso, ha fatto 82 punti. C'è il Catania che sta cercando grande rilancio, ha fatto un ottima squadra ed ha una proprietà importante che riesce sempre a dare grande visibilità al suo operato. Senza dimenticare il Benevento, retrocesso inopinatamente in Lega Pro. La squadra era programmata per provare ad andare in A, molti profili di quel gruppo sono rimasti in organico. Si tratta di una realtà molto seria come competitor. Vedremo di avere ambizione e di premiare gli investimenti della famiglia D'Agostino, veramente importanti. E' una famiglia molto seria, capace e appassionato. C'è anche un pubblico calcistico di tradizione e livello, che ha vissuto grandi momenti e vuole riviverli. Cercheremo di dare soddisfazione a tifosi e proprietà".
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