Ambizioni e prospettive del Palermo targato City Football Group, dimensione ed obiettivi della compagine rosanero in questo torneo cadetto, l'operato del binomio dirigenziale composto da Leandro Rinaudo e Riccardo Bigon nell'ultima sessione estiva di calciomercato. Giorgio Perinetti, attuale direttore sportivo dell'Avellino e doppio ex della sfida tra Venezia e Palermo, approfondisce questi ed altri temi nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
L'INTERVISTA
Perinetti: “Bigon e Rinaudo si completano. Etichetta di big non aiuta. City Group…”
"Palermo? Che la proprietà abbia grande ambizioni lo ha dimostrato quest'estate. Rinaudo conosce bene le dinamiche di questa piazza essendoci nato ed ha vestito anche la maglia rosanero da calciatore, è cresciuto gradualmente ed inoltre ha già fatto alcune esperienze formative da direttore sportivo. Bigon rappresenta in assoluto il carisma dirigenziale, con personalità ed esperienza. Un binomio che si completa. Hanno dimostrato di volere legittimare le ambizioni importanti con la rosa costruita in sede di calciomercato. Noto soprattutto quanto sia ben attrezzato il reparto più avanzato. Durante le partite del Palermo vedo che l'attaccante che subentra è quasi più forte di quello che è uscito. Certo, tutto dipende dal giusto equilibrio tattico e dalla gestione delle risorse tecniche ma io i presupposti per far bene li vedo. La Serie B è insidiosa e bisogna arrivare al finale con lo giusto stato fisico e mentale per affrontare le partite con la giusta risolutezza. Il Palermo non è sicuramente solo in questa corsa al vertice. Palermo big da promozione diretta? L'etichetta di squadra favorita non aiuta e lo so bene io con l'Avellino. Il problema è che il Palermo è attrezzato per la promozione diretta ma ciò non rappresenta un'assoluta certezza che riesca a centrarla, perché sarebbe impossibile asserirlo in presenza di una folta e qualificata concorrenza e numerose variabili. In Serie B c'è sempre una competitività importante. Ci sono tante squadre che, dichiaratamente o meno, puntano alla Serie A. Che ci siano un antagonismo ed un equilibrio enorme è normale. Debbo dire che la cadetteria è qualitativamente migliorata nel corso degli anni, vuoi anche per la presenza di tecnici formati e di esperienza. In Serie A solo il 35% dei calciatori in attività è di nazionalità italiana e ciò comprime molti dei calciatori nostrani di qualità nel torneo cadetto. .Futuro roseo e ritorno ai vertici del calcio italiano con la nuova proprietà?? Assolutamente sì! Il City Group ha determinazione importante verso la piazza di Palermo, lo sta dimostrando con programmazione oculata ed ingenti investimenti. C'è un detto che dice: Roma non si è fatta in un giorno. Ci vogliono le intuizioni dei dirigenti, gli sforzi della proprietà, la bravura dell'allenatore e la buona sorte. Il futuro del Palermo, a breve, lo prospetto importante, davvero molto fulgido e ad altissimi livelli.".
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