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L'intervista

Palermo, retroscena Agliardi su Guidolin: “Negli spogliatoi tirò fuori un fucile”

Palermo, retroscena Agliardi su Guidolin: “Negli spogliatoi tirò fuori un fucile”

Il curioso retroscena svelato da Federico Agliardi, ex portiere del Palermo dal 2006 al 2008

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"A 38 anni mi sento ancora integro fisicamente. Ma è giunta l’ora di guardare al futuro". Lo ha detto Federico Agliardi. Dopo l'ultima esperienza al Lumezzane, il portiere classe 1983 ha scelto di appendere i guantoni al chiodo. Intervistato ai microfoni di "TuttoCesena.it", l'ex estremo difensore del Palermo - che ha vestito la maglia rosanero dal 2006 al 2008 - è tornato a parlare anche della sua esperienza in Sicilia, svelando un curioso retroscena. "Anno 2006. Vigilia di ritorno della sfida di Coppa Uefa tra West Ham e Palermo. Mister Guidolin entrò nei nostri spogliatoi e, da un grosso borsone, all’improvviso tirò fuori un fucile al grido di ‘All’andata, gli inglesi, li abbiamo solo feriti. Ora li dobbiamo ammazzare per bene’...", ha raccontato.

FUTURO -"Non lascio il mondo del calcio? Assolutamente no. Sto ‘soltanto’ per iniziare una nuova e stimolante avventura nel calcio femminile. Nelle vesti di preparatore dei portieri. Meglio chiuderla qui. Per tanti motivi. Poi è chiaro: quando ho deciso di appendere i guanti al chiodo, la lacrimuccia mi è scappata...", ha proseguito.

LA CARRIERA -"Ho visto cose che voi umani non potreste neppure immaginare... L’allenatore migliore che ho avuto? Ne dico tre: Mazzone, Bisoli e Castori. Quello che ho amato di meno? Selighini. Bisoli ci faceva morire dal ridere ogni giorno. Con i suoi strafalcioni grammaticali. O con le sue gaffe ruspanti. Il Bisolone è davvero un grande personaggio. Dove avrei potuto essere 'migliorabile'? Forse nella lettura delle uscite. Ma mi sa che ormai è troppo tardi per colmare questo difetto (risata, ndr)".

IL CALCIO MODERNO -"Nel calcio moderno, ormai, non c’è più spazio per le bandiere. E sarà sempre peggio. Datemi pure del romantico, ma a me questo calcio piace sempre di meno. Questo maledetto Covid, ha sicuramente ingigantito questa mia insofferenza. Ma già prima della Pandemia mi era scesa un po’ la catena", ha concluso Agliardi.

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