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SERIE B

Palermo, ostacolo Catanzaro: ecco come Vivarini è stato travolto dalla Feralpisalò

Catanzaro Palermo
Il Palermo questa sera affronterà il Catanzaro al Ceravolo. Ecco come ha perso la squadra di Vivarini contro la Feralpisalò, nell'ultimo turno del campionato di Serie B.
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di Anthony Massaro

E' tutto pronto per la sfida tra Catanzaro e Palermo, valida per la ventiduesima giornata del campionato di Serie B, in programma questa sera, alle ore 20.30, allo stadio NicolaCeravolo. La compagine di VincenzoVivarini, reduce dal pesante ko rimediato in casa della Feralpisalò, per 3-0, vuole tornare a sorridere contro i rosanero. Dall'altra, i ragazzi di Corini, freschi di ritorno al successo, tra le proprie mura, contro il Modena, vogliono vendicare l'andata e dare continuità al rocambolesco 4-2 rifilato al Modena.

Per capirci di più sull'avversario odierno, della compagine siciliana, c'è da guardare lo score. Un momento delicatissimo per i calabresi, capaci di vincere soltanto una delle ultime cinque gare disputate. Il 5-3 contro il Lecco e quattro ko sono una chiara fotografia di come i giallorossi abbiano perso smalto e continuità nelle prestazioni e soprattutto nei risultati. Dal successo del Barbera - per 1-2 - è passato oltre un mese, Iemmello e compagni vorranno sicuramente tornare a giocare il loro calcio, con qualità e ritmo, davanti al loro pubblico, di fronte ad uno degli avversari più quotati. Infatti, in sede di conferenza stampa, alla vigilia, Vincenzo Vivarini ha usato queste parole: "È il match giusto per trovare nuova linfa. Questo, a mio parere, è il momento più complicato di questo campionato. Abbiamo fatto una prestazione al di sotto le possibilità contro la Feralpi. È la partita giusta perché non si può essere non motivati contro il Palermo".

Spunti interessanti e suggerimenti tattici arrivano direttamente dal campo del LeonardoGarilli, dove circa una settimana addietro, la Feralpisalò travolgeva il generoso Catanzaro. Risultato di 3-0, netto. Inoltre, osservando il match attentamente, si può scoprire molto di più, delle vulnerabilità del momento calabrese, sponda giallorossa.

Le firme prestigiose di Kourfalidis, Compagnon e La Mantia, hanno capitalizzato, lo scorso 20 gennaio, una prestazione accorta, pragmatica ed operaia. Intrisa di abnegazione tattica, gagliardia e vis agonistica, spirito di sacrificio e cura maniacale della fase di non possesso. La Feralpisalò ha lottato, corso molto e stretto i denti. Corroborando col trascorrere dei minuti una condotta strategica chiaramente prudente e conservativa, imbeccata dal vantaggio arrivato dopo soli 5'. Il club bresciano si è prodigato nel restare corto, denso e compatto, senza perdere mai coesione e distanze tra i reparti, rischiando relativamente poco e proponendo il giusto in fase offensiva. Rannicchiati in quello che di fatto era un tangibile 3-5-2 sul rettangolo verde, serrando le direttrici di passaggio, abrogando i concetti di interspazio e profondità alla compagine di Vivarini, sporcando le giocate avversarie in costruzione, difendendosi con ordine e vigore anche all'interno della propria area di rigore.

Sul match c'è davvero poco da filosofeggiare, ancor meno da raccontare. Il Catanzaro, da copione, provava a fare la partita, detenendo una sterile supremazia territoriale. La banda Zaffaroni esasperava virtuosamente i concetti di densità, coesione tra i reparti e copertura maniacale degli spazi. Provando scolasticamente a riproporsi in ripartenza, senza mai smarrire le distanze tra le linee o lasciare priva di schermatura la propria retroguardia. Raddoppi, marcature preventive, vigoria e tackle in abbondanza in zona nevralgica, centrali difensivi bravi a fagocitare ogni traiettoria, aerea o rasente l'erba, quando la formazione ospite trovava l'ampiezza. Se si eccettuano un poker di opportunità tra primo e secondo tempo per la propositiva banda giallorossa, i Leoni del Garda hanno veramente imbrigliato una delle squadre migliori - in Serie B - per espressione calcistica.

Il match d'andata, dominato dal Catanzaro per quasi l'intera durata della disputa, ha lasciato intendere un paio di situazioni sponda rosa. La difesa a tre è stato un esperimento poco fortunato, la pressione alta fatta in modo disarticolato può essere un arma a doppio taglio, modesto sperare negli ultimi dieci minuti, nel forcing disperato, per rimetterla in piedi. La Feralpisalò ha dimostrato che se chiusi nel modo giusto, tempi e spazi, il club calabrese soffre e anche tanto. La compagine di Vivarini è pur sempre una neopromossa, con la maggior parte dei giocatori provenienti dalla Serie C. Il Palermo ha giocatori di categoria, tutti importanti o quasi.

Se la circolazione della sfera verrà fatta diventare lenta e approssimativa in sede di dosaggio, con la compagine giallorossa affaticata nel trovare interspazi e profondità in un ipotetica tela disposta in fase di non possesso da EugenioCorini, allora il Palermo avrà la possibilità di divertirsi e divertire nella metà campo avversaria. Se i giocatori di Zaffaroni hanno condotto fitte reti di passaggi, una volta ripartiti, con almeno 7 o 8 situazioni pericolose create, il Palermo può solo che fare meglio. Parola al match!

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