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Palermo, 2017 da incubo: panchine girevoli, retrocessione, flop Baccaglini e rischio fallimento

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Intanto, Maurizio Zamparini ha scelto di restare al timone del club, con l'intento di tornare immediatamente in Serie A. E per farlo, dopo la fine del campionato e la retrocessione in B, ha deciso di puntare su Bruno Tedino, il secondo allenatore (dopo Roberto De Zerbi) pescato dal patron direttamente dalla Lega Pro. Un particolare che ha fatto storcere il naso ai più, che avrebbero preferito - invece - un profilo più esperto. Il miracolo sfiorato con il Pordenone, però, ha tolto ogni dubbio al numero uno di viale del Fante. Un allenatore che, risultati alla mano, merita di essere celebrato, così come il lavoro svolto fin qui dal nuovo direttore sportivo Fabio Lupo.

Arrivato tra la diffidenza generale e tanto scetticismo, il tecnico originario di Treviso ha dimostrato fin dai primi giorni di ritiro di saper fare bene il suo lavoro. E non era facile; perché al termine della scorsa stagione, immaginare la stessa squadra quasi invariata che così male aveva fatto, tornare compatta e coesa, collezionando risultati positivi e l'attuale vetta solitaria della classifica, sembrava quasi un'utopia. Eppure, Tedino è riuscito nell'impresa. Il mister è, infatti, stato in grado di rivitalizzare calciatori come Struna, Chochev, Jajalo, Trajkovski, bersagliati dai supporter rosanero per il loro scarso e discontinuo rendimento e, oggi, uomini copertina di questa squadra; oltre ad aver ridato entusiasmo e mordente ad Andrea Rispoli, ad un passo dall'addio in estate e gestito nel migliore dei modi dallo stesso Tedino.

Un altro merito del tecnico è stato quello di rendere affidabile tutta la rosa a sua disposizione, prova ne sono le sfide giocate dai siciliani senza diversi titolari impegnati con le rispettive nazionali e/o infortunati: chi è sceso in campo, anche il cosiddetto Palermo 2, ha sempre dato il massimo delle sue possibilità. Risultati alla mano, Tedino non concluderà il girone d'andata con gli stessi punti del Palermo di Beppe Iachini, che tornò in Serie A con ben cinque turni d'anticipo (dopo venti giornate, quel Palermo aveva 37 punti, uno in più della formazione attuale). Ma basterà non perdere contro la Salernitana per far sì che i rosanero si laureino campioni d'inverno.

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