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Palermo, 2017 da incubo: panchine girevoli, retrocessione, flop Baccaglini e rischio fallimento

Mediagol7

Non si giocherà soltanto sul campo, però, il destino del Palermo Calcio.

Lo scorso 30 novembre la notizia: ci sarebbe un buco di oltre 70 milioni di euro nei conti del Palermo: circa 40 milioni di euro riguarderebbero le operazioni ritenute fittizie di compravendita del marchio, altri 20 legati all'esposizione debitoria verso terzi unitamente al dimezzamento del capitale sociale deciso dal Cda della società negli anni scorsi. A questa conclusione è arrivata la Procura di Palermo che ha presentato istanza di fallimento della società di viale del Fante. Un'indagine lunga sette mesi, durante i quali le Fiamme Gialle e, successivamente, due esperti della Price waterhouse, incaricati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesca Dessì, Andrea Fusco e Dario Scaletta, hanno analizzato migliaia di documenti sugli ultimi anni di gestione di Maurizio Zamparini.

La serie di reati ipotizzati a carico del patron friulano e degli altri sette soggetti indagati è copiosa e articolata: falso in bilancio aggravato alla transnazionalità, appropriazione indebita, riciclaggio commesso in Italia e all’estero, autoriciclaggio, ma anche violazioni fiscali e tributarie e favoreggiamento; oltre al patron Zamparini ed al figlio Diego Paolo, rientrano nell’indagine anche i commercialisti Anastasio Morosi di Gallarate, Domenico Scarfò di Celle di Bulgheria, Rossano Ruggeri di Cremona, la segretaria di Zamparini, Alessandra Bonometti, il presidente e il consigliere delegato di Alyssa, Luc Braun e Jean Marie Poos, di nazionalità belga il primo e lussemburghese il secondo.

Sotto la lente di ingrandimento, si sa, l'effettiva esposizione debitoria della società e la ormai nota questione della Mepal, società detentrice di licenza e diritti del marchio e controllata dal Palermo, ceduta a sua volta alla società anonima lussemburghese Alyssa facente parte del gruppo Zamparini. Lo scorso 7 dicembre il Palermo Calcio ha presentato un corposo dossier prodotto dai legali del club rosanero attraverso cui la società ha cercato di dimostrare la solidità dei propri conti. A curare la linea difensiva del patron friulano una sfilza di avvocati, docenti universitari ed esperti di numeri e libri contabili capitanati dall’avvocato tributarista Francesco Paolo Di Trapani.

Il Palermo, secondo il parere di Zamparini e del neo-presidente Giovanni Giammarva, non meriterebbe il fallimento. Un ottimismo che si basa sul contenuto del materiale consegnato di recente al giudice fallimentare del Tribunale di Palermo (QUI I DETTAGLI), che lo scorso 16 dicembre si è convinto ad affidare, prima di decidere sull'istanza, una superperizia a tre esperti super partes: Saverio Mancinelli di Pescara, Angelo Palette, docente universitario di Bologna, e Daniele Santoro di Palermo. Saranno loro a decidere chi ha ragione tra i pm, che chiedono il fallimento del Palermo, o il pool di legali di Zamparini e Giammarva. E per farlo, avranno circa due mesi di tempo. Poi si "andrà in decisione". Ciò, chiaramente, comporterà altri giorni di attesa prima del responso definitivo.

 

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