Fabrizio Miccoli a cuore aperto. L'ex capitano del Palermo si racconta in un'intervista-fiume in cui ripercorre alcune tappe della sua carriera.
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Miccoli: “Belotti e Dybala? Già, ma il vero Palermo era il mio. Cavani, Pastore e battevamo la Juve”
"Cavani era una macchina da guerra. In attacco io, lui e Pastore! Belotti e Dybala assieme in rosanero? Ok, ma il mio era il Palermo dei record. Andavamo a Torino e battevamo la Juventus, andavamo a San Siro e battevamo Inter e Milan".
"Il Palermo con Belotti e Dybala in attacco? Sì, i rosa avevano una bella squadra, anche se secondo me il mio Palermo era inarrivabile - sottolinea a Pianeta Lecce -. Più forte Amauri o Cavani? Beh, sono due giocatori diversi. Penso che Amauri a Palermo abbia fatto uno dei campionati più belli della sua carriera. Molto forte di testa, in area di rigore era fantastico. Mentre Cavani, magari, correva tantissimo. Ragazzi, Edi correva fino alla sua area di rigore per difendere. Una macchina. Come Nedved, sotto l'aspetto della generosità. Pensandoci bene, quel Palermo non era affatto male: in attacco Cavani, Miccoli, Pastore... niente male (ride, ndr). Con Ilicic, Simplicio e tutti gli altri... Era il Palermo dei record. Andavamo a Torino e battevamo la Juventus, andavamo a San Siro e battevamo Inter e Milan. Era il Palermo vero. Era il Palermo di tutti quanti, ma alla fine era il Palermo mio. Io non è che comandavo, ma avevo la fortuna di avere a disposizione un gruppo eccezionale: tutti mi davano una mano, andavamo tutti nello stesso verso... Balzaretti, Migliaccio, Liverani, Simplicio, Bresciano, Barzagli... Io ero il capitano, ci ho messo la faccia con la gente, coi tifosi, col presidente, con tutti.
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