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Cavani: “Io e Miccoli, che coppia al Palermo! Ecco miei ricordi rosanero”

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"In famiglia tutti i maschi si erano dati al pallone, mio fratello è sempre stato l'esempio più grande per me. Ho saputo sin da bambino di essere un attaccante: ce l'ho nel dna, sentivo il gol più degli altri. Vivo per segnare e per farlo lavoro duro sempre: se non mi alleno, mi sento male con me stesso", ha proseguito Cavani a Mediaset.

"A Napoli ho vissuto degli anni fantastici, mi hanno fatto capire dove potevo arrivare. Ringrazio i tifosi e la società per la fiducia, ricordo che il giorno della presentazione si presentarono in tanti e mi venne qualche dubbio 'saprò ricompensare la loro fiducia?'. Porto tanti ricordi, nonostante come sia andata a finire", le parole del Matador. "Nel 2013 il passaggio al Paris Saint-Germain? Ero in stanza con Gargano, mi chiama Mazzarri: parliamo e la sua fiducia nei miei confronti mi ha fatto capire di essere pronto per un top club, che era il momento di andare via. Tante volte non decide solo il calciatore ma anche il club e la famiglia. Il PSG mi ha proposto un progetto importante, poi c'erano già tanti giocatori vincenti che è quello che voglio anche io. Voglio vincere tutto, i sogni sono Mondiale e Champions League. Spero che ogni mio compagno sappia che, tutte le volte che ho giocato, ho dato tutto per loro: mi basterebbe per sentirmi realizzato".