Poco più di dodici ore e poi calerà il sipario sulla sessione invernale del calciomercato.
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Calciomercato Palermo, partenze annunciate, tasselli mirati, doccia fredda Haksabanovic. No a Del Grosso, ecco la verità…
Cessioni inevitabili, tasselli mirati innestati per tempo, e il giallo Haksabanovic che riapre la caccia all'attaccante in queste ultime ore di mercato. Considerazioni condivise di carattere tecnico-tattico alla base della rinuncia a Del Grosso...
Lasso di tempo che sarà, salvo improbabili colpi di scena, piuttosto interlocutorio e piatto in casa Palermo. Probabilmente ravvivata dalla ricerca di un attaccante dopo il voltafaccia del West Ham che ha deciso di trattenere il giovane talento svedese Sead Haksabanovic quando mancava soltanto l'iter burocratico per ratificare il suo approdo in Sicilia.
La brillante sessione estiva condotta dal direttore sportivo Fabio Lupo ha sostanzialmente ridotto la finestra invernale ad un'appendice finalizzata alla definizione di una rosa già equilibrata e competitiva in relazione all'obiettivo prefissato. Il primato in classifica, unitamente alla continuità prestazionale e di risultati, è specchio fedele della bontà del lavoro svolto dalla dirigenza rosa in sede di allestimento dell'organico. Obiettivi prioritari per puntellare il mosaico a disposizione di Tedino centrati nella prima decade del mese di gennaio: Corentin Fiore, centrale mancino, all'occorrenza esterno basso, classe 1995 proveniente dallo Standard Liegi; Stefano Moreo, terminale offensivo classe 1993, prelevato dal Venezia per conferire centimetri, struttura ed abilità nel gioco aereo al reparto.
L'uscita di Cionek, dolorosa ma inevitabile per contingenze e dinamiche contrattuali, fa il paio con quella di Carlos Embalo desideroso di testare le sue potenzialità in una dimensione tattica più consona alle sue attitudini ed insofferente nel ruolo di jolly part-time.
Due calciatori che il tecnico Tedino avrebbe volentieri trattenuto in rosa, ma la volontà dei calciatori e dei rispettivi entourage, figlia di interessi tecnici, economici e contrattuali divergenti, diviene in questi casi aspetto preponderante e decisivo.
Gaetano Monachello non è stato fortunato nel corso della sua esperienza in Sicilia.
Pochi minuti giocati a fronte di numerose problematiche di carattere fisico. Il gol alla Salernitana, potenzialmente l'alba di un nuovo inizio in rosanero, si è di fatto rivelato l'acuto finale della sua fugace avventura a Palermo.
La sorpresa che non ti aspetti ha il volto del talento, giovane e sfrontato, di Sead Haksabanovic, enfant prodige del calcio svedese, naturalizzato montenegrino, che al West Ham faceva la spola tra Under 23 e prima squadra. Classe 99 con un percorso già significativo (58 presenze e 12 gol) tra prima e seconda divisione svedese con la maglia dell'Halmstad. Profilo segnato in rosso sui taccuini di club importanti già da un paio di stagioni (già seguito in passato da Bruges, Anderlecht e Inter), Haksabanovic è un giocatore dalle spiccate doti offensive e acclarata duttilità: esterno alto, trequartista o seconda punta. Operazione che pareva definita nel dettaglio ma nel grande circo del calciomercato, l'imprevisto è dietro l'angolo. Dietrofront del club londinese: troppi infortuni e poche alternative: il ragazzo non si muove dal West Ham. Doccia fredda in prossimità dello scambio dei documenti e adesso Lupo proverà a rendere fruttuose le prossime ore con riaprendo piste già imbastite in tempi non sospetti. (Di Carmine o Calaiò)
Il profilo destinato a fungere da vice Aleesami, o comunque l'esterno di ruolo bivalente per arricchire le opzioni del tecnico sulle corsie, non arriverà. In ragione dell'infortunio di Morganella prima e dei problemi muscolari di Rolando poi, il club di Viale del Fante ha valutato concretamente l'ipotesi di innestare un ulteriore alternativa in quella zona di campo.
Nel corso di un summit svoltosi a Sarzana, alla vigilia della sfida di La Spezia, tra Zamparini, Lupo e Tedino, si è affrontato specificatamente questo tema.
L'intento condiviso era quello di individuare un profilo giovane e di prospettiva da far maturare sotto l'ala protettiva di Haitam Aleesami che potesse far rifiatare all'occorrenza il norvegese capitalizzandone gli insegnamenti.
Nessuno ,però, tra i profili vagliati ha rubato l'occhio al ds rosa ed alla sua rete di scouting, in virtù di un rapporto prezzo-qualità non congruo alle aspettative ed alle esigenze del club. Così si è deciso di vagliare candidature di tipologia diversa: giocatori esperti, pronti e strutturati da integrare, se il caso, cogliendo un'opportunità di mercato contingente a costi ragionevoli. Un usato sicuro di personalità e qualità: le pretese del Genoa hanno ben presto fatto tramontare l'ipotesi Fiamozzi, la scelta si è ristretta a due nomi, Matteo Rubin e Cristiano Del Grosso.
Non propriamente operazioni per dinamiche ed anagrafe nelle corde di Maurizio Zamparini.
Il patron, tuttavia, forte della fiducia, legittimata dai risultati, riposta incondizionatamente nel tandem Lupo-Tedino ha lasciato spazio operativo e tempo per valutare l'opportunità di chiudere un'operazione in quel ruolo.
Lupo ha tenuto calde le piste in attesa degli eventi, definendo di fatto l'intesa con l'entourage del prescelto, Cristiano Del Grosso, a lui legato da comuni trascorsi professionali e da un rapporto di stima reciproca. La piccola distanza economica col Venezia, che al contempo faticava a reperire un sostituto dell'ex Atalanta, non sarebbe stata un problema.
Una serie di attente e minuziose valutazioni tra tecnico e direttore sportivo hanno consigliato di non affondare il colpo non ritenendo indispensabile l'innesto di un'altra importante alternativa nel ruolo.
Tedino non ama le rose troppo ampie ed ha costruito equilibri, tattici, psicologici e gestionali, che sono alla base dei successi fin qui conseguiti dalla squadra.
Valorizzare al meglio tutte le risorse a disposizione in organico, lavorando sul bagaglio tecnico e mentale di ogni calciatore, creando una competizione sana ma non conflittuale, provando a concedere ad ognuno il suo spazio.
La crescita di Fiore nelle ultime settimane, con l'italo-belga sempre più a suo agio ed integrato nei meccanismi del suo verbo calcistico, il progressivo recupero della condizione da parte di Rolando, lo spirito di adattamento di Fiordilino, la buona predisposizione al ruolo mostrata da Szyminski nella ripresa contro il Brescia.
Sulla base di queste considerazioni, tecnico e direttore sportivo, con l'avallo del patron, hanno ritenuto di non effettuare ulteriori innesti sulle corsie.
Fiore può fare il quarto basso a sinistra in caso di cambio di modulo o comunque interpretare il quinto alto sul binario mancino con propensione difensiva, Rolando costituisce una valida alternativa bivalente con capacità di spinta su entrambi i versanti, Szyminski può adattarsi nel ruolo di esterno destro. Questa rosa di alternative ai titolari indiscussi del ruolo sulle corsie, Rispoli ed Aleesami è stata ritenuta sufficiente ad affrontare senza traumi le 19 partite che restano da qui al termine della regular season.
Se trattasi di una scelta più o meno lungimirante e felice lo dirà il campo. Nell'auspicio che il verdetto sia perfettamente in linea con quanto emerso in questo convincente girone d'andata.
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