Stefano Okaka si prepara alla sfida contro il Torino.
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Udinese, Okaka: “Qui meglio di Londra, voglio diventare un simbolo per questo club. Besiktas? Avevo quasi detto sì, ma…”
Le parole dell'attaccante bianconero, Stefano Okaka, relative al suo ritorno in forza all'Udinese
Manca sempre meno alla sfida tra bianconeri e granata che, dopo la pausa per le Nazionali, si affronteranno allo stadio Friuli nell'ottava giornata di Serie A. Partita dal sapore particolare per Stefano Okaka che ritroverà il suo ex allenatore ai tempi del Watford, Walter Mazzarri.
"Gli voglio bene per la persona che è, carismatica e buona. Ma non posso fargli sconti. Già nella scorsa stagione mi annullarono un gol buono, stavolta vorrei farne uno che conta". Ha detto l'attaccante durante un'intervista concessa ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport", in cui si è soffermato sulla sua seconda esperienza all'Udinese.
"Al Watford era finito il ciclo, Pozzo ha aperto al mio ritorno e per fortuna non avevo ancora disdetto la casa. Sì, Londra è bella, ma un conto è visitarla, un conto viverci a un'ora di distanza. Ora sono tornato nel posto migliore in cui potessi venire. Le strutture dell’Udinese se le sognano in tanti. Tudor? Se ci avessi davvero litigato, non sarei tornato. In un allenamento mi ha esposto la sua teoria, non sono andato a Cagliari, non stavo bene. Ma né litigi, né risse. Non mi sono mai picchiato con nessuno nel calcio. Me lo sono imposto, visto il fisico che ho, se faccio il cattivo è un problema".
Chiosa finale sul Besiktas: "Avevo quasi detto sì, il contratto era vantaggioso. In Italia sarei tornato solo a Udine e l’ultimo giorno ci sono tornato. Mi piace modo in cui mi hanno accolto. Mi hanno dato amore, penso di aver ripagato e ora sono ancora in tempo per chiudere la carriera alla grande. Vorrei diventare un simbolo. Giocare in questa città e in questo club è un onore".
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