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Serie A: Inter e Juventus regine al comando, la Lazio può sognare. Milan e Napoli devono rialzarsi, il Cagliari stupisce

Mediagol77

MILAN, ITALY - NOVEMBER 23:  Hirving Lozano (C) of SSC Napoli competes for the ball with Giacomo Bonaventura (L) and Alessio Romagnoli (R) of AC Milan during the Serie A match between AC Milan and SSC Napoli at Stadio Giuseppe Meazza on November 23, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Una stagione che al momento è risultata essere un incubo per Milan e Napoli. Due club blasonati e prestigiosi che non stanno rendendo nel migliore dei modi e dall'inizio del campionato hanno dovuto affrontare molteplici problematiche. I rossoneri nella scorsa annata avevo sfiorato la qualificazione in Champions League, sfuggita solo per un punto in favore dei cugini dell'Inter. La scelta della società di rinunciare a Rino Gattuso non è stata di certo un'idea sposata all'unanimità dall'intero ambiente che ha accolto con grande scetticismo l'approdo in panchina di Marco Giampaolo. Il tecnico di origini svizzere non è riuscito a impiantare le sue idee di gioco ed a far breccia nella psiche della squadra. Risultati e prestazioni deludenti e conseguente esonero, seguito dall'ingaggio di Stefano Pioli. Numeri alla mano, l'ex tecnico di Chievo, Lazio e Fiorentina non ha poi fatto tanto meglio del predecessore. L'arrivo di un trascinatore come Zlatan Ibrahimovic potrà ridare autostima a una squadra che, al momento, occupa l'undicesima posizione in classifica a quota 21 punti  con una media realizzativa da brividi.

I partenopei stanno attraversando un periodo buio che si avvicina molto a quello in cui si è ritrovato il Milan: crisi nera di risultati, laceranti dissidi interni e posizione in classifica deleteria per la psiche di tifosi e calciatori. Gli Azzurri nelle ultime stagioni sono stati i principali avversari della Juventus, ma dall'inizio di questo campionato si è notato che qualcosa si era irrimediabilmente rotto. Carlo Ancelotti, nonostante la sua indiscussa caratura internazionale, non è riuscito a gestire un gruppo che è composto da numerose individualità per certi versi ingombranti e non semplici da gestire, specie nei frangenti  particolarmente critici. I problemi legati ai rinnovi dei vari Mertens e Callejon hanno probabilmente hanno fatto il loro, ma non si capisce come mai una rosa straripante di talento come questa si ritrovi attualmente all'ottavo posto in classifica.  La guerra fredda tra la proprietà ed i calciatori, la divergenza aspra sull'opportunità di andare in ritiro, l'ammutinamento ed i provvedimenti disciplinari. Un caos intriso di tensione e  conflittualità in cui Ancelotti è finito per essere inopinatamente fagocitato. L'approdo in panchina di Rino Gattuso sembra aver dato una minima scossa sul piano nervoso e lo si è visto nella sfida contro il in cui il Napoli è riuscito a vincere nei minuti di recupero.