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Palermo, la gioia di Mirri: “Questa società è viva, vi racconto la mia prima partita al “Barbera”. Campionato? Vogliamo vincerlo, l’anno scorso…”

Le dichiarazioni del presidente rosanero, Dario Mirri, sul record di abbonamenti per il campionato di Serie D appena stabilito dal Palermo

Mediagol93

Palermo torna a sorridere.

Sembrano ormai un lontano ricordo i mesi burrascosi vissuti dopo la mancata iscrizione dell'U.S. Città di Palermo nel campionato di Serie B 2019/20 che, come un ciclone, aveva investito la piazza siciliana ormai rassegnata a dovere ripartite dai dilettanti. Preoccupazioni ed incertezze accantonate dopo l'avvento del duo Mirri-Di Piazza che, in breve tempo, è riuscito a conquistare la fiducia dei tifosi rosanero riportando entusiasmo in città. Una fiducia testimoniata dal record di abbonamenti per il campionato di Serie D appena stabilito dal Palermo: con 10.446 tessere sottoscritte infatti, il club rosanero, è riuscito a scalzare il Parma che nella stagione 2015/16 si era fermato a 10.089 abbonamenti. Un vero e proprio atto di amore commentato dal presidente Dario Mirri, ai microfoni di "Sky Sport".

"10.446 abbonati, tifosi, appassionati, che hanno dimostrato orgoglio, appartenenza, forza ma soprattutto che non ci hanno fatto niente: Palermo è viva, Palermo si è ripresa Palermo. Credo che sia un evento storico: mai successo che una squadra di dilettanti possa avere questo tipo di seguito. L'anno scorso giocavamo in Serie B e potevamo pure giocare in Serie A, quest'anno abbiamo più tifosi, molta più attenzione e molta più passione quindi credo che sia la dimostrazione che prescinde dalla categoria. Quest'anno abbiamo un grande obiettivo: quello di vincere il campionato per andare tra i professionisti, poi via via sarà una sfida continua perché è chiaro che il posto del Palermo non può essere la Serie D, ma è la Serie A. Stadio? Mi ci ha portato mio padre cinquant'anni fa ed è da cinquant'anni che vengo allo stadio e spero che, finché le forze me lo permetteranno, continuerò a guardarla qui la partita. Non cambia niente essere presidenti: resto un tifoso come tutti gli altri e continuo a fare il mio compito che è quello del presidente".

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